«Le norme a disposizione dovrebbero evitare tragedie come quella di Corinaldo». È questo il monito del presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona, Alberto Romagnoli che nell’esprimere il cordoglio suo e di tutto l’ordine alle famiglie delle vittime e ai feriti della Lanterna Azzurra, ribadisce la necessità di tenere alta l’attenzione sugli adempimenti per chi gestisce un locale pubblico.
«Si tratta di una tragedia che ci lascia sgomenti − dichiara Romagnoli, facendo sapere che proprio sulla questione sicurezza l’ordine ha indetto un consiglio straordinario per domani (10 dicembre) –. La scienza e la tecnica di cui disponiamo ci fa apparire assurdo l’accaduto. Il mio ruolo mi chiama a fornire alla collettività ed alle pubbliche istituzioni il mio modesto ed umile contributo tecnico ad un tema che è quello della sicurezza dei locali di pubblico spettacolo. Va chiarito subito – fa il punto il presidente degli ingegneri – che l’apparato normativo a cui deve sottostare un locale di pubblico spettacolo è chiaro e consolidato: si parte dal Testo Unico delle leggi di pubblico spettacolo ed al suo regolamento, ultimamente aggiornato con il D.P.R. 311 del 2001, che ha introdotto e delineato i compiti di specifiche commissioni di vigilanza con il compito di verificare le condizioni di solidità, di sicurezza dei locali stessi o degli impianti ed accertare la conformità alle disposizioni vigenti». A questo, ha poi fatto seguito il D.M. del 19 agosto 2006, concernente le Norme di prevenzione incendi sui locali di pubblico spettacolo.
«Sarà naturalmente la magistratura a stabilire le cause della tragedia di Corinaldo − sottolinea Romagnoli –, valutare se il locale disponeva di tutte le necessarie autorizzazioni, se vi era un sovraffollamento di persone rispetto a quelle che potesse sopportare, se i dispositivi di sicurezza non erano dimensionati correttamente, e va condannato chi ha sbagliato. Al di là dei maggiori controlli che risulterebbero certamente utili, questa disgrazia ha evidenziato alcune criticità che possono essere superate con correttivi legislativi». Tra questi, il presidente dell’ordine punta il dito contro un aspetto dell’attuale normativa che non prevede, tra i componenti della commissione di vigilanza, un esperto di strutture in grado di fornire la sua competenza in tema di sicurezza statica, sismica, e di valutare le condizioni di solidità, gli elementi strutturali secondari e gli elementi non strutturali che potrebbero essere pericolosi in particolari condizioni. La commissione dovrebbe essere quindi integrata con la presenza del dirigente del Genio civile regionale oppure di un esperto strutturale indicato dall’ordine professionale territoriale». Inoltre, secondo Romagnoli, «prima dell’inizio di ogni spettacolo o concerto, il personale preposto alla sicurezza dovrebbe sinteticamente illustrare a tutti i presenti i dispositivi di sicurezza di cui dispone la sala e indicare le modalità di esodo in caso di emergenza».
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