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Taglio alle indennità,
consiglieri di opposizione
sul piede di guerra

ANCONA – Sulla riduzione del gettone di presenza da 117 a 34 euro lordi scoppia la bagarre politica. Berardinelli (Fi): «Incapacità politica o c'è altro dietro?». Rubini (Aidc): «basta a populismo d'accatto»

Opposizioni in Consiglio Comunale, foto d’archivio

 

 

Indennità di funzione e gettoni di presenza: il pesante taglio agli indennizzi dei consiglieri comunali – con lo spettro dell’illegittimità che potrebbe implicare la necessità della restituzione di migliaia di euro, dal 2009 ad oggi – scatena la reazione delle opposizioni, già sul piede di guerra.
«Incapacità amministrativa o qualcos’altro dietro quello che sembra l’errore nella determinazione dei gettoni di presenza dei Consiglieri comunali?», si chiede il capogruppo Fi, Daniele Berardinelli che, dopo la notizia del taglio delle indennità, passate da 117 euro lordi a 34 per i Consiglieri, ha effettuato un accesso agli atti per cercare risposta ad una serie di quesiti: «come mai, ad esempio, non sono stati proposti tagli agli stipendi della Sindaca e dei suoi Assessori? Come mai sono state votate evidentemente con pareri tecnici favorevoli le Delibere che ora sarebbero contestate? Chi non ha valutato con attenzione la legittimità degli atti? Delle due l’una – trae le sue conclusioni Berardinelli –: o gli uffici predisposti ai controlli hanno sbagliato prima nel non sollevare critiche, o stanno sbagliando ora. È evidente che andrà verificato anche quello che avviene in ogni altro Comune d’Italia. Certo è che ancora una volta – conclude – l’amministrazione della nostra città lascia basiti».
Affida invece le sue considerazioni ad un post su Facebook il capogruppo di Altra Idea di Città, Francesco Rubini, che sulla questione promette battaglia: «apprendo dalla stampa che il mio gettone di presenza per le sedute del Consiglio Comunale del capoluogo di Regione delle Marche dovrebbe passare da 117 euro 34 euro lordi – scrive –. Uno vero e proprio schiaffo a chi dentro e fuori da quell’aula svolge il proprio ruolo con dignità, onore e passione. Annuncio fin d’ora che su questo tema darò battaglia fino in fondo: non c’entrano le mie tasche (sfido chiunque a dimostrare che facendo il Consigliere Comunale ci si arricchisce), ma la dignità stessa della politica, delle istituzioni, della democrazia rappresentativa. La politica non è un hobby pomeridiano – commenta – e questo populismo d’accatto contro chi si impegna per il bene comune deve finire».

Indennità dei consiglieri comunali, taglio drastico e potenziale illegittimità

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