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Sartini Segretaria Pd Ancona,
la presidente dell’assemblea Amati:
«Forzatura che andava evitata»

POLITICA – La candidatura unica della sindaca di Monte San Vito non è piaciuta all'ex senatrice, che avrebbe preferito le Primarie. L'ex deputato Lodolini: «C'era urgenza per le Amministrative del 2019»

La presidente dell’assemblea provinciale del Pd, Silvana Amati

 

 

L’elezione di Sabrina Sartini alla carica di Segretaria Pd di Ancona scatena già il primo duello in punta di fioretto. Non sono passate neanche 24 ore dalla sua nomina e la presidente dell’Assemblea provinciale ed ex senatrice, Silvana Amati, parla di una «forzatura che si poteva evitare», riferendosi alla candidatura unica della sindaca di Monte San Vito. «Non contesto nel merito la nuova segretaria né le sue capacità – spiega –, ma il metodo. Sarebbe stato meglio convocare i circoli dal 7 al 20 gennaio, in contemporanea con le assemblee per il congresso nazionale, sollecitando un confronto e un dibattito necessario anche a rilanciare l’azione del partito nei territori. Così invece si è scelto di andare avanti senza condivisione. Paradossalmente – conclude la senatrice – hanno fatto quello per cui erano stati criticati i sostenitori di Gostoli per il congresso regionale». La candidatura di Sartini per il dopo Sagramola, infatti, è stata sponsorizzata dall’area che, nel duello per lo scranno di Segretario regionale, aveva appoggiato Paolo Petrini e fatto delle Primarie la propria bandiera. Ora, invece, quello stesso schieramento – che vede tra i suoi pesi massimi la sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo e gli ex deputati Emanuele Lodolini e Piergiorgio Carrescia – ha dato l’assist alla candidatura unica, scoprendo il fianco alle critiche di chi accusa Ancona di utilizzare il metodo dei due pesi e due misure.

A rispondere per le rime ad Amati ci pensa proprio Lodolini, uno dei principali sponsor di Sartini, sottolineando che «si doveva far fronte alle dimissioni di Sagramola e, nel rispetto dello statuto, l’assemblea aveva il compito di verificare se ci fosse la maggioranza qualificata per eleggere un successore e così è stato. È già successo a livello provinciale con Badiali e a livello nazionale con Franceschini e Martina. L’urgenza – puntualizza – sta nel fatto che, se fossimo andati a Congresso, le primarie sarebbero state a ridosso delle elezioni amministrative del 2019, per le quali abbiamo invece bisogno di un segretario con pieni poteri».

Punto e a capo. In una situazione interna molto fluida, c’è però una certezza: la carica dei sindaci, che nelle primarie regionali del 2 dicembre è uscita sconfitta in tutte le province tranne in quella dorica, è riuscita a mettere ora la propria bandierina su uno scranno rilevante, benché su un gradino più basso nella scala gerarchica. Tassello non trascurabile con tornate elettorali importanti come le amministrative e le europee del 2019, fino ad arrivare alle Regionali 2020, quando andrà in scena la resa dei conti finale.

Sabrina Sartini è la nuova segretaria provinciale del Pd di Ancona

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