Costituirsi parte civile nell’eventuale processo che nascerà dall’inchiesta sulla tragedia della Lanterna Azzurra e l’avvio di una raccolta fondi per stare vicino ai feriti e ai familiari delle vittime. Riparte da queste due convinzioni l’amministrazione comunale di Corinaldo dopo il dramma che si è consumato la notte del 7 dicembre, quando hanno perso la vita sei persone e ne sono rimaste ferite una ottantina. Il sindaco Matteo Principi ha espresso l’intenzione di partecipare in maniera attiva al procedimento penale coordinato dal pm Paolo Gubinelli e dove finora risultano essere indagati in otto, tra cui il 17enne sospettato di aver utilizzato all’interno del locale lo spray urticante. «Con la finalità di raggiungere la verità chiara e limpida e nella tutela di un’intera comunità shockata e danneggiata nell’animo e nell’immagine – si legge in una nota del Comune – è intenzione di questa Amministrazione costituirsi parte civile nel processo che si avvierà in merito ai fatti dello scorso 7 dicembre, affiancando i genitori ed i parenti delle vittime nella loro azione e supportando l’azione della Procura della Repubblica di Ancona». E ancora: «L’impegno e lo sforzo politico e amministrativo che questo Comune vuole mettere in campo in questa vicenda tende esclusivamente verso il raggiungimento di un solo obiettivo: la verità su quanto accaduto. Ogni azione, iniziativa e provvedimento che verrà preso nei prossimi mesi tenderà sempre verso questo obiettivo, senza fare sconti ad alcuno. Sottolineiamo la massima disponibilità a mettere a disposizione tutte le informazioni a nostra disposizione a chiunque ne faccia correttamente richiesta, secondo la normativa vigente». Nell’ottica di un concreto sostegno alle vittime, «è stato istituito un conto corrente dedicato alla raccolta di fondi per aiutare, anche economicamente, quanto sono stati direttamente colpiti dalla tragedia». Nei prossimi mesi verrà svolto un consiglio comunale aperto anche alla cittadinanza per affrontare e approfondire quanto accaduto. In secondo luogo verranno organizzate attività di confronto e ascolto diretto con le vittime e con i familiari per interrogarsi sulle azioni da mettere in campo per far emergere la verità.
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