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“Bomba day”:
operazioni in ritardo e gente barricata in casa Foto/Video

ANCONA - È iniziata l'evacuazione con le sirene spiegate della polizia municipale alle 5. Vuoti i centri di raccolta, si suona ai campanelli per far uscire chi è ancora nelle proprie abitazioni della zona rossa. Alle 9 parte il disinnesco

*** Aggiornamenti ***

 

Alle 9:25 sono iniziate le operazioni di bonifica dell’ordigno bellico e proseguiranno per circa due ore, poi la bomba sarà trasferita alla cava di Jesi. Due droni dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno stanno sorvolando la zona rossa per l’attività di antisciacallaggio e come controllo e prevenzione di eventuali furti. Vista la scarsa affluenza nei centri di raccolta, la comandante della polizia municipale, Liliana Rovaldi, con l’assessore alla Sicurezza, Stefano Foresi, stanno valutando la possibilità di riunire tutti gli sfollati nel solo PalaRossini, più attrezzato rispetto a Palascherma e PalaBrasili e dov’è presente anche l’animazione per i più piccoli.

Le auto rimaste parcheggiate nella zona rossa in via XXIX settembre

Nella zona rossa sono rimaste parcheggiate diverse auto, contrariamente a quanto stabilito dall’ordinanza che disponeva lo sgombero di tutti i mezzi, che potevano essere trasferiti al parcheggio coperto degli Archi. Per le irregolarità sono previste dure sanzioni, ma l’assenza della segnaletica temporanea, con l’apposizione dei cartelli di divieto di sosta, terminati vite le massicce variazioni a sosta e viabilità previste per la giornata, potrebbe salvare gli incauti proprietari delle auto rimaste in strada.

 

 

 

 

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Le sirene spiegate della polizia municipale hanno iniziato a suonare alle 5 in punto, correndo per le vie della zona rossa, tra Archi, Stazione, zona Regione e Piano Ssn Lazzaro. È stato il segnale che l’evacuazione per il disinnesco dell’ordigno bellico ritrovato lungo i binari è iniziata. Ma alle 8 – orario limite entro il quale lasciare le abitazioni per le 12mila residenti nella zona rossa – l’impressione è che in molti siano ancora dentro le loro case e di certo, le operazioni di evacuazione procedono con ritardo. «Non possiamo escludere che qualcuno pensi di non uscire di casa − le parole del responsabile regionale della protezione civile, Davide Piccinini −. In tanti comunque si sono organizzati autonomamente, non sfruttando i punti di raccolta organizzati dal Comune». Circa 150 le persone che alle 8 hanno raggiunto il PalaRossini, pronto ad ospitare 5mila persone, vuoti gli altri due palazzetti: il palascherma di Pietralacroce ed il PalaBrasili di Collemarino.

«Abbiamo deciso con il Soi di suonare i campanelli per ultimo appello nella zona più esposta − afferma l’assessore alla Sicurezza, Stefano Foresi −. Partita in ritardo l’evacuazione ma tutto sta procedendo».

Alle 8:38 passerà l’ultimo treno della giornata.

Alle 9 inizieranno le operazioni di bonifica dell’ordigno bellico della Seconda guerra mondiale di 246 libbre (110 chili), poi il trasporto della bomba lungo la Flaminia e via Conca per il trasferimento dell’ordigno alla cava di via Barchetta a Jesi, lungo il fiume Esino, dove verrà fatta brillare.

(Servizio in aggiornamento)

(Foto/video Giusy Marinelli)

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