di Martina Marinangeli
La Regione fa le pulci al suo patrimonio immobiliare e, come ogni anno, stila un elenco delle strutture da alienare o da far rinascere a nuova vita. Nella classificazione dei beni messa nero su bianco nel piano delle alienazioni (delibera 34 del 22 gennaio) per il 2019, compaiono anche i grandi classici ricadenti su suolo anconetano, che da tempo immemore sono «in cerca d’autore». In primis, lo sfortunato ex palazzo del Mutilato, lascito dell’architettura fascista in pieno centro, che fino al 2007 è stato sede del Consiglio regionale, salvo poi vivere per oltre un decennio in stato d’incuria. Compare ancora tra gli immobili da alienare e, per il 2019, la Regione ha previsto anche la somma di 300mila euro per garantirne la manutenzione, inserendolo nel programma triennale 2019/2021 dei lavori pubblici. Era ventilata l’ipotesi che la Prefettura potesse prendere in affitto un piano dell’immobile per 15 anni per una cifra pari a 300mila euro che, sommati a quelli messi da palazzo Raffaello, potevano tradursi in una riqualifica dell’ex Mutilato. Il progetto, però, pare essere ancora in forse. Situazione di stallo anche per l’ex sede Assam in via Alpi, a Posatora, nel frattempo trasformata spesso in una discarica a cielo aperto. Dopo tre tentativi di asta andati deserti, la Giunta regionale, con deliberazione n. 574/2017, ha autorizzato la richiesta al Comune di Ancona di variante urbanistica per una migliore appetibilità dell’immobile nel mercato, in modo tale da facilitare ulteriori procedure di vendita, dal momento che l’unica destinazione possibile, allo stato attuale, è quella di sede di uffici pubblici. Rientra tra i beni «da alienare» anche l’ex sede del Pci in via Cialdini 3, che per un periodo ha ospitato gli occupanti di Casa de’ Nialtri.
È andata meglio all’immobile di via Miano 41a-41b, dato in locazione al centro sperimentale di design Poliarte fino al 2019, con previsione di altro bando per una nuova locazione.
Sorte simile a quella dei Campi da tennis di Pietralacroce, che vedono una trattativa in corso per la cessione al Comune – nel frattempo concessionario – come stabilito dalla delibera di giunta regionale 564 del 2018. Dopo contenziosi e battaglie tra Comune e l’Associazione Tennis Ancona che in passato gestiva la struttura, lo scorso novembre è subentrata la società Nice di Jesi per una mini-concessione di sei mesi. Poi, a maggio, ci sarà il nuovo affidamento per altri 18 mesi al massimo (fino a luglio 2020) al termine dei quali si procederà ad una vera e propria gara d’appalto.
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