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Strage alla Lanterna Azzurra,
consegnate le perizie in procura
Dubbi sull’uscita di sicurezza

INCHIESTA - Le relazioni dell'ingegner Di Perna e del colonnello dei carabinieri Mangione sono arrivate ieri sul tavolo dei pm Gubinelli e Bavai, titolari dell'indagine aperta per omicidio colposo e lesioni colpose. Gli accertamenti eseguiti tra dicembre e gennaio avrebbero gettato ombre sulle vie di fuga del locale dove sono morti cinque minorenni e una mamma di 39 anni

Lanterna Azzurra

 

Strage in discoteca, consegnate in procura le relazioni tecniche firmate dai periti. Emergerebbero dubbi sull’uscita di sicurezza dove si è accalcata la fiumana umana dopo il presunto utilizzo di uno spray urticante. L’attenzione dei tecnici, il colonnello dei carabinieri Marcello Mangione e l’ingegnere Costanzo Di Perna, si sarebbe soffermata soprattutto sulla porta numero 3 e sulla rampa di uscita che non avrebbero agevolato il fuggi fuggi delle persone in attesa dell’arrivo di Sfera Ebbasta, essendo inadeguate dal punto di vista progettuale. Maggiori dettagli, ancora fumosi, emergeranno nelle prossime ore. Le notifiche ai diretti interessati sono infatti partite oggi. Tra gli indagati ci sono dieci persone, nove maggiorenni (tra gestori del locale, addetto alla sicurezza, addetto alla vendita prevendite  e proprietari dell’immobile) un 17enne di Senigallia. Solo quest’ultimo è indagato per omicidio preterintenzionale, lesioni colpose e lesioni dolose. Per la procura, sarebbe lui l’utilizzatore dello spray al peperoncino che lo scorso 8 dicembre ha innescato il caos all’interno della Lanterna Azzurra, concausa della morte di cinque ragazzini e di una mamma di 39 anni.

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