“Sarà una manifestazione colorata, pacifica e apolitica”. A prometterlo è il sindaco Gabriele Santarelli che sabato mattina sarà in testa al corteo di protesta per chiedere di salvare il Punto nascita dell’ospedale di Fabriano. L’appuntamento è per la mattina del prossimo 9 febbraio. Dopo il raduno previsto per le 9 all’ingresso dell’ospedale ‘Profili’, i partecipanti cominceranno a muoversi a piedi verso le 10 per raggiungere Piazza del Comune. “Parteciperanno i sindaci dei Comuni dell’ambito – annuncia il primo cittadino pentastellato di Fabriano – e speriamo anche qualche sindaco dei Comuni dell’entroterra che fanno riferimento alla nostra struttura ospedaliera. La richiesta che i sindaci dell’Ambito stanno avanzando alla regione e al Ministero è quella di utilizzare gli spazi ancora aperti per provare a risolvere positivamente la situazione. Alla Regione Marche e alla direzione sanitaria si chiede anche di prendere tutto il tempo necessario per dare modo di incontrare il Ministro”.
Il comitato dei sindaci dell’Unione Montana dell’Esino Frasassi si è infatti riunito ieri in via d’urgenza. All’incontro erano presenti oltre al presidente Ugo Pesciarelli (sindaco di Sassoferrato) e Gabriele Santarelli anche i colleghi di Serra San Quirico e di Genga. Nel corso del vertice è stato ricordato che Fabriano, dopo gli eventi sismici del 2016, è stata inclusa nell’area del cratere; che il territorio montano ha vissuto e continua a vivere disagi e l’aggravio delle criticità presenti nel territorio. La chiusura del reparto di Ostetricia non farebbe che amplificare una situazione già al limite, costringendo la popolazione a ricorrere a strutture sanitarie con oneri e difficoltà ancora più pesanti. Tra i problemi irrisolti è stato annoverato anche quello del blocco del cantiere della Quadrilatero e, come diretta conseguenza, la mancata realizzazione della Pedemontana.
Argomentazioni che sono stati ribadite nella lettera inviata oggi al ministro alla Salute e al governatore delle Marche con la quale il presidente Pesciarelli invita il Ministero e la Regione Marche “nel rispetto delle proprie competenze a tenere sospesa allo stato ogni decisione o procedura che possa comportare o incidere direttamente o indirettamente sulla ‘chiusura’ del punto nascita della struttura ospedaliera di Fabriano, impegnandosi al contempo per la conferma della condizione di ’deroga’ in atto”. Nella missiva l’Unione Montana dell’Esino Frasassi sollecita inoltre “un indispensabile confronto tra le parti, Ministro e presidente della Regione Marche, per gli indispensabili e opportuni chiarimenti e per l’esame congiunto delle attuali condizioni del servizio sanitario locale, al fine di scongiurare definitivamente la paventata procedura di soppressione del punto nascita dell’ospedale di Fabriano”.
Sempre oggi il sindaco di Fabriano ha cercato ancora di fare chiarezza sulla filiera degli atti che hanno portato il Comitato nazionale Lea a richiedere alla Regione il certificato di chiusura della Maternità del ‘Profili’. Ha aggiunto elementi anche per fugare i dubbi e rigettare al mittente tutte le accuse di aver orchestrato una falsa ricostruzione della vicenda. La manifestazione organizzata per sabato mattina sarà intitolata ‘#D451’ e richiamerà così il codice del Comune di residenza inserito tra i numeri e le lettere del codice fiscale di chi nasce a Fabriano. Una sigla per sottolineare l’importanza identitaria ma anche funzionale rivestita dal reparto di Ostetricia del ‘Profili’. Intanto per domani, giovedì 7 febbraio, il Pd di Fabriano ha convocato una conferenza stampa alla quale prederà parte anche il segretario regionale del Partito Democratico, Giovanni Gostoli.
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