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La tradizione enogastronomica delle Marche
raccontata da storici,
esperti di alimentazione e chef

JESI - Nelle sale dell'Istituto marchigiano di enograstronomia un ciclo di incontri per discutere di cibo e poesia, peccati di gola, antiche ricette. Primo appuntamento sabato 16 febbraio

L’ingresso del nuovo polo multimediale enogastronomico a Palazzo Baleani a Jesi

 

La lunga e ricca tradizione enogastronomica delle Marche raccontata da storici, esperti di alimentazione e cuochi. Succede nelle sale dell’Ime, l’Istituto marchigiano di enograstronomia. Il ciclo di appuntamenti inizierà sabato 16 febbraio alle 17.30. Ad aprire la serie di eventi, il professore Tommaso Lucchetti, docente all’Università di Parma, storico dell’alimentazione e della cultura conviviale, per parlare di Giacomo Leopardi nell’anno in cui si ricorda la prima stesura del suo capolavoro: “L’Infinito”.
Si parlerà di un Leopardi insolito, sconosciuto e goloso, che scrive dei suoi piatti preferiti, dei suoi gusti, della sua quotidianità domestica, delle tradizioni di famiglia, dei cibi amati nelle Marche di cui a volte sente la nostalgia quando ne sarà lontano a vivere in altre regioni dove apprezzerà altre ricette e sapori che racconterà nei suoi scritti privati.
Ad ogni incontro, aperto e gratuito per tutti, seguirà un’invitante degustazione tematica sull’argomento della conferenza, a pagamento e su prenotazione.
A seguire, per quanti volessero fermarsi, una cena con le ricette, i prodotti tipici e i vini certificati delle Marche, anche’essa a pagamento e su prenotazione.
(Prenotazioni per e‐mail: eventi@istitutomarchigianodienogastronomia.it oppure al numero di tel. 348800947. Per informazioni: https://www.facebook.com/events/2010090959074768/, www.istitutomarchigianodienogastronomia.it).
I prossimi appuntamenti in calendario vedono il professore Federico Canaccini, sabato 23 febbraio, medievista dell’Università Pontifica Salesiana, che parlerà dei “Peccati di Gola”. Come e quando è nato il peccato di gola? Perché alcuni cibi sono considerati più “peccaminosi” di altri? Un curioso viaggio attraverso il valore religioso e sociale che i cibi hanno acquisito durante il Medioevo tra i rigidi assiomi del cristianesimo e l’introduzione di modelli alimentari provenienti dalle altre culture, ma che ancora oggi sopravvivono nella nostra società.
Il 16 marzo sarà la volta della professoressa Guglielmina Rogante a parlare del suo “Sillabario del tempo”. Storie di paesaggi e di cibi, con il quale ci riporterà al senso profondo, al profumo della vita e della civiltà, della cucina e delle sensazioni dimenticate. Un vero e proprio dizionario delle fragranze e delle sinestesie che la letteratura e la memoria restituiscono ai cibi.
Il 24 marzo il noto chef Riccardo Pazzaglia presenterà il suo libro “Antiche Ricette Cultura”, tradizione, salute dal territorio marchigiano, uno splendido omaggio ai piatti del suo territorio fermano letti attraverso la convivialità amichevole e familiare ed un’attenta analisi nutrizionale condotta dal coautore e nutrizionista dell’ospedale regionale di Ancona Massimiliano Petrelli con il quale ha iniziato questo percorso di salute e gusto.

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