Tradizionalmente datato intorno al 1464, il polittico venne commissionato dall’Ordine dei Frati Minori Osservanti di Osimo e da questi conservato sino alla soppressione delle congregazioni religiose, avvenuta con il Decreto Valerio. Inizialmente posizionato presso la chiesa dell’Annunziata Vecchia, l’opera fu trasferita presso la chiesa dell’Annunziata Nuova, poi nell’attuale Sala Giunta del Palazzo Municipale (oggi Sala Vivarini) e infine nel 2000 il suo collocamento al Museo Civico. Il Politticco dei fratelli Vivarini rappresenta l’opera centrale del patrimonio artistico della città di Osimo, stimabile in svariati milioni di euro. Le sue condizioni richiedevano un serio intervento conservativo, più volte sollecitato dagli esperti del settore negli ultimi decenni. Dunque la decisione dell’amministrazione comunale di procedere al restauro dell’opera: 32 mila euro il costo, di cui 15.500 raccolti attraverso lo strumento legislativo dell’art bonus. Un doveroso ringraziamento alle aziende che hanno aderito all’iniziativa dimostrando un forte attaccamento nei confronti del territorio.
I dettagli sono stati illustrati questa mattina in una conferenza stampa, alla presenza del sottoscritto, del vice sindaco Mauro Pellegrini e della restauratrice Maria Laura Passarini, già protagonista in passato di importanti interventi di recupero delle opere ospitate presso la mostra ‘Capolavori Sibillini, le opere ferite dal sisma’. “Il restauro del Polittico prevede due fasi distinte: la prima – ha spiega il sindaco Péugnaloni – diretta alla disinfestazione degli insetti xilofagi (tarli) con sistema anossico; la seconda fase, estetico-conservativa, in cui si procederà al recupero di elementi decorativi della cornice, alla pulitura e al ripristino di alcune parti della tela affette da micro sollevamenti del colore. Il restauro dell’opera dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno”.
Sono già state avviate le trattative con la Curia e la Soprintendenza per posizionare il Polittico presso il Museo Diocesano, essendo il Museo Civico inagibile a seguito del sisma del 2016.
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