Dalle 7 di domani mattina fino alle 17 le piazze centrali di Osimo saranno chiuse al traffico, prima per accogliere le bancarelle del mercato ambulante del giovedì e poi per ospitare il leader della Lega, Matteo Salvini in visita elettorale a sostegno del candidato sindaco Alberto Maria Alessandrini.
L’arrivo del ministro dell’Interno (stasera sarà ad Ascoli) è atteso per le 14.45 e la sua permanenza in città è stimata per un’ora prima di ripartire per Montegranaro. E’ stato montato oggi pomeriggio in piazza del Comune il palco per il comizio che, secondo le attese, richiamerà una folla di sostenitori. «Attendiamo molte persone non solo perché è oggettivamente il leader politico più seguito al momento e anche perché Osimo sarà l’unica tappa della 4 previste nelle Marche, che Matteo Salvini affronterà nella provincia di Ancona. Abbiamo preparato un documento che gli consegneremo su alcune problematiche locali soprattutto questioni inerenti il ruolo di ministro dell’Interno» spiega lo stesso Alessandrini.
Proprio in quest’ottica il vice questore Giuseppe Todaro, al vertice del commissariato di Osimo, ha affrontato stamattina l’ultima riunione interforze per mettere a punto il piano sicurezza che prevede controlli rafforzati, potenziamenti degli agenti in campo e misure più stringenti, previsti per ogni grande evento, anche con l’obiettivo di evitare eventuali contestazioni o tafferugli. Sul web in queste ultime ore, gruppi antirazzisti e singoli utenti hanno lanciato appelli a manifestare e ad esporre striscioni di dissenso, a intonare in piazza le note di ‘Bella Ciao’. Di fatto piazza Boccolino e piazza del Comune saranno blindate e irraggiungibili con i mezzi e sarà vietato parcheggiare anche in via Lionetta fino al termine della manifestazione. Chi intende partecipare all’appuntamento politico dovrà posteggiare l’auto al maxi parcheggio di via Colombo o negli stalli blu attorno alle mura di Osimo, anche in piazza Dante che resterà invece transitabile. Sbarrati invece gli ingressi dei vicoli attorno alle due piazze centrali, corso Mazzini e via Cialdini. Quando le bancarelle saranno smontate, verso le 13 di domani entreranno in azione squadre di poliziotti e carabinieri per bonificare ogni angolo attorno al palco.
Intanto alla vigilia dell’evento elettorale Cgil, Cisl e Uil di Osimo hanno firmato un documento unitario con alcune richieste da sottoporre all’attenzione di Matteo Salvini. Una sorta di lettera aperta indirizzata al vice premier su problemi ‘sensibili’ e d’attualità, tagliati sulla realtà osimana e che spaziano dal welfare, allo stop sui lavori del nuovo Inrca, dalla flat tax fino all’accoglienza dei migranti. «Come organizzazioni sindacali intendiamo cogliere questa occasione per puntualizzare alcune problematiche, prevalentemente locali, alle quali una politica concreta, e non fatta di soli annunci, dovrebbe dare risposta nei rispettivi livelli e con le rispettive responsabilità – scrivono la Cgil, Cisl e Uil di Osimo – Ci piace declinare il concetto di ‘sicurezza’ sui cui l’attuale governo ha molto discusso, fondandolo soprattutto sulla maggiore garanzia di diritti legati al lavoro, alla salute, al welfare e alla solidarietà. Riteniamo che, dalla solidità di queste reti sociali, possa derivare molta più sicurezza che non dal farsi giustizia da sé invocando la legittima difesa».
Le sigle sindacali evidenziano intanto che nel Comune di Osimo è emersa negli ultimi anni «una riduzione delle imprese, in particolare nei settori del commercio e dell’ edilizia. Il lavoro è la prima fonte di sicurezza delle persone e l’elemento principale per la progettazione del futuro delle famiglie. Questa situazione va affrontata con serie politiche sul lavoro e sugli investimenti e non solo con interventi assistenzialistici» osservano. Il territorio osimano e, in generale, quello della zona sud di Ancona attende poi da anni la realizzazione di un ospedale di rete per un bacino di oltre 150mila persone. «I lavori di costruzione del nuovo ospedale, più volte avviati, sono ancora allo stadio delle fondamenta. – ricordano i confederali – Il diritto alla salute di questi cittadini non può aspettare i tempi biblici della burocrazia. In questo territorio, esiste un buon livello dei servizi sociali, i cui finanziamenti vanno preservati attraverso un sistema di tassazione equo e progressivo. Qualsiasi intervento sul sistema fiscale che appiattisca il prelievo a favore dei redditi più alti mette in grave pericolo tale sistema di welfare».
Ma Cgil, Cisl e Uil ricordano soprattutto che la provincia di Ancona e la Regione Marche «hanno scelto il modello di “accoglienza diffusa” per integrare le persone migranti operando attraverso gli Sprar. Perché il Governo depotenzia tale strumento che, non solo aveva garantito più integrazione e sicurezza, ma aveva anche creato tanti posti di lavoro qualificati e qualificanti per tanti giovani italiani e non? Infine, riteniamo, nello spirito della nostra Costituzione antifascista, tanto cara al nostro territorio e su cui tutti i Ministri hanno giurato, che siano da contrastare quei progetti di autonomia differenziata regionale per evitare di frantumare il sistema universalistico mettendo a rischio l’efficacia e l’efficienza dei servizi pubblici, nonché l’esigibilità di diritti sociali fondamentali come l’Istruzione e la Sanità».
(m.p.c.)
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