Comunali di Osimo, il voto di domenica scorsa ha portato sul ring del secondo turno Dino Latini candidato sindaco delle Liste civiche (con il 34,95% pari a 7000 preferenze) ) e il candidato del Pd-centrosinistra Simone Pugnaloni (con 28,74% pari a 5755 preferenze). La commissione elettorale centrale è ancora al lavoro per verificare i dati e le preferenze dei singoli candidati al Consiglio comunale ancora non sono state ufficializzate sul sito del Comune. Mancano insomma diversi tasselli per completare il mosaico delle elezioni del primo turno, ll riposo dei candidati sindaci ancora in corsa però è durato lo spazio di poche ore, giusto il tempo per recuperare il sonno perduto durante la campagna elettorale e fare una veloce analisi del voto. Perchè archiviate le cene con i propri collaboratori, è già iniziato a scorrere il conto alla rovescia per formalizzare gli apparentamenti. Da lunedì scorso, infatti, sono cominciati a decorrere i 7 giorni utili per stringere le alleanze o incassare almeno l’appoggio esterno di qualche altro gruppo. Gli apparentamenti per il ballottaggio del prossimo 9 Giugno dovranno essere ufficializzati entro domenica mattina. Poi si procederà con il sorteggio per l’assegnazione di simboli e nomi sulla scheda.
In questa fase i due candidati sindaci non parlano in maniera esplicita di apparentamenti. La scelta sarà lasciata agli osimani ma certo tutti gli altri avversari politici potrebbero incidere sulle dinamiche di voto e sono in corso le mediazioni diplomatiche. «I candidati si sono già espressi, il patto ora è con i loro elettori» chiarisce Simone Pugnaloni. Da parte sua Dino Latini si dice «sempre aperto al dialogo sui programmi» e quindi anche il suo appello al voto sarà rivolto a tutti quelli che li condivideranno. Il ballottaggio è sempre un’incognita e il vero nemico da combattere non è l’avversario ma l’astensionismo. Per questo Latini, rimasto scottato dall’esperienza di 5 anni fa, quando perse 1369 preferenze tra il primo ed il secondo turno, ha anche pubblicato un appello grafico con l’invito ai suoi elettori ad assolvere al diritto del voto: «Non andiamo al mare come 5 anni fa, un solo voto può fare la differenza» recita lo slogan. Nel 2014 il candidato sindaco delle Liste civiche aveva vinto il primo turno con 8.798 voti (pari al 44,96%) e Pugnaloni lo rincorreva con 5.748 voti (pari al 29%). Al ballottaggio la situazione si era capovolta: Pugnaloni con un sorpasso era passato in testa con 7.435 voti (pari al 50,02%), Latini si era fermato a 7.429 preferenze (pari al 49.98%). Quei 1369 voti scomparsi sono stati determinanti. Un appoggio, anche ufficioso, degli altri candidati sindaci sconfitti è quindi fondamentale per entrambi gli sfidanti. E stanno viaggiando messaggi più o meno esplici tramite emissari verso un po’ a tutti gli altri schieramenti per ottenere un sostegno almeno sotto traccia. A dimostrazione che c’è una percezione diffusa sul rischio che, proprio come 5 anni fa, anche stavolta la vittoria del sindaco potrebbe essere di misura, segnata da una manciata di voti.
Il più corteggiato dei candidati fuori dalla sfida è Achille Ginnetti (Progetto Osimo, Osimo Futura). Se si apparentasse con la coalizione Pugnaloni potrebbe triplicare i consiglieri nella Sala Gialla. I suoi voti fanno gola all’area di centrosinistra. «Come candidato di Progetto Osimo e di Osimo Futura non farò apparentamenti né darò indicazione di voto – scandisce però Ginnetti in linea con quello che ha ripetuto durante la campagna elettorale– Per una questione di coerenza con l’elettorato, con me stesso e con i principi delle nostre liste». Assicurano di non aver aver ricevuto abboccamenti dai due sfidanti David Monticelli (M5S) e Alberto Maria Alessandrini (Lega).«Noi non inviteremo nessuno ad andare al mare e lasceremo libertà di voto ai nostri elettori e non ci sarà alcuna interferenza sulle loro scelte. Non c’è alcuna possibilità di stringere alleanze con nessuno dei due candidati sindaco» ribadisce David Monticelli. «Da due giorni taglio il prato e sono tornato a fare il contadino – racconta Alberto Maria Alessandrini – Domani il mio gruppo si incontrerà per fare il punto della situazione ma in linea con quello che abbiamo sempre detto nella campagna elettorale affrontata in solitaria, non darò alcuna indicazione di voto agli elettori ne dirò di non andare a votare». Anche Maria Grazia Mariani (Difendi Osimo) resta immobile sulla sua idea di non garantire sostegno né a Latini ne’ a Pugnaloni. Ieri sera si è incontrata a tavola con i suoi e il concetto è stata condiviso e ribadito.
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