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«Nulla di più distante da me
di integralismo e terrorismo»
In arrivo esposto all’ordine per la Meloni

CASO - La leader di Fratelli d'Italia ha scritto un post chiedendo venisse stoppata la nomina a cavaliere della Repubblica della giornalista Asmae Dachan, anconetana di origini siriane, dicendo che è vicina all'integralismo islamico. «Non mi riconosco in nessuna delle accuse che mi ha rivolto. Non comprendo come certe affermazioni possano essere formulate senza un briciolo di verifica, di attenzione, di rispetto verso la storia e la vita delle persone». Il presidente emerito dell'Ordine dei giornalisti delle Marche, Dario Gattafoni: «Ho chiesto io l'onorificenza e lo rifarei mille volte». Domani la cerimonia ad Ancona

Asmae Dachan con il Papa

 

di Gianluca Ginella

Una donna «vicina all’integralismo islamico» che però incontra il Papa, va alla marcia della Pace Macerata-Loreto, e che scrive contro il terrorismo. No, la giornalista Asmae Dachan, nata ad Ancona, di origini siriane, di integralista non ha davvero niente. E i suoi reportage, il coraggio di esporsi avevano già portato l’Ordine dei giornalisti delle Marche a premiarla, nel 2015. Ed è stato il presidente emerito dell’Ordine  delle Marche e attuale consigliere nazionale, Dario Gattafoni, a proporre il nome di Dachan per il cavalierato. Il presidente della Repubblica ha ritenuto di accogliere questa richiesta. Che però non è andata giù a Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che sul suo sito web dice, tra l’altro, che conferirle il titolo di Cavaliere «sarebbe un clamoroso atto di sottomissione all’Islam radicale». Sulle dichiarazioni della Meloni interviene la stessa Dachan, «mio malgrado». «Secondo l’onorevole Meloni sarei una persona indegna di ricevere tale onorificenza in quanto simpatizzante con il terrorismo e l’integralismo islamico, sostenitrice di uno stato salafita in Siria, contigua a criminali senza scrupoli, figlia dell’imam di Genova, leader, a suo dire, dei Fratelli Musulmani. Infine, sarei colpevole, sempre per l’onorevole Meloni, di aver difeso il velo, il fazzoletto che porto in testa a copertura dei miei capelli. Ho l’obbligo di rispondere a tali affermazioni. Non vi è nulla di più distante da me, dalla mia educazione e dai miei convincimenti del terrorismo, della violenza, dell’integralismo».

Dachan ha detto ancora che «considero le dittature, tutte, comprese quelle religiose e salafite, un male da combattere. Alla vigilia della Festa della Repubblica tale mio pensiero non può che essere ancora più sentito: sono e mi sento nelle mie fibre più intime italiana e so quale tributo di distruzione, di morte e dolore è costato all’Italia liberarsi dalla dittatura fascista e guadagnare la democrazia. La democrazia, la libertà, il rispetto della dignità delle persone sono per me un valore che mi guida ogni giorno nel mio lavoro di giornalista e di cittadina italiana. Considero la libertà il bene supremo che nessuno può scalfire». Ancora, sulle parole della Meloni: «Non mi riconosco in nessuna delle accuse che mi ha rivolto. Non comprendo come certe affermazioni possano essere formulate senza un briciolo di verifica, di attenzione, di rispetto verso la storia e la vita delle persone» ha detto e sul velo «che porto in testa, considero le scelte delle donne un fatto che appartiene alle donne. Combatterò sempre chi pretende di imporre loro come vivere, cosa indossare (ivi compreso il velo), quali scelte di vita compiere. Ovunque ci sarà una donna costretta ad indossare il velo, quella donna troverà sempre in me un alleato e un difensore. Affermo ciò da donna che indossa il velo, con libertà e convinzione, oggi più che mai visto che mi ritrovo, mio malgrado e per pura speculazione, ad essere una donna che viene offesa e dileggiata per il solo fatto di indossare il velo».

Sull’onorificenza dice che la riceverà «fiera di essere italiana, di essere cittadina di un Paese democratico, fiera della Repubblica, unica garanzia contro ogni forma di dispotismo, di sopruso, di umiliazione ma anche unica garanzia per il progresso, l’uguaglianza, la parità di genere. E’ difficile comprendere perché tanta acrimonia verso di me, è difficile farsene una ragione e continuo a credere che se l’onorevole Meloni avesse letto quanto scrivo da anni, anche lei è una giornalista può comprendere cosa intendo, non avrebbe diffuso così tante infondate accuse nei miei confronti. Noto anche che l’onorevole Meloni mi ha attribuito di essere la figlia dell’imam di Genova, città nella quale né io né la mia famiglia abbiamo mai vissuto. Mi aggrappo quindi a questo ennesimo strafalcione per credere che questa aggressione ai miei danni sia il frutto di un abbaglio, di una foga polemica che prescinde persino dalla mia persona, della quale chi mi accusa non sa nulla, nemmeno dove vivo. Auguro a tutti una buona Festa della Repubblica, perché sia la festa dei diritti, della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia».

Dario Gattafoni, presidente emerito dell’Ordine dei giornalisti delle Marche

«Il cavalierato per Dachan l’ho chiesto io e lo rifarei mille volte – dice Gattafoni -. Giorgia Meloni è una giornalista professionista e io stesso presenterò una segnalazione al prossimo consiglio nazionale. Non si possono attribuire fatti smentiti da tempo da sentenze definitive come ha fatto Meloni. Lei non ha espresso opinioni ma ha lanciato un attacco senza porsi il problema di verificare i fatti. Di questo sarà chiamata a rispondere sicuramente all’Ordine». Gattafoni aveva proposto il cavalierato per Dachan perché è una professionista che ha legato la sua attività a raccontare il dramma del popolo siriano con reportage nelle zone di conflitto e nei campi profughi. A Bruxelles ha raccontato le radici dei fenomeni terroristici. Inoltre è una persona che si impegna da anni nella promozione del dialogo interculturale e dell’integrazione tra religioni. «Parliamo di una persona che si espone a rischi, che dice che chi ammazza in nome della religione bestemmia contro l’Islam. Sono parole che ti mettono in pericolo. Non si può accettare che la politica passi sulla pelle di persone perbene». Contro le frasi della Meloni si sono schierati i parlamentari marchigiani del Pd (Mario Morgoni, Alessia Morani, Francesco Verdini) che hanno battezzato quel post come «sciacallaggio a fini politici», e il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo che ha difeso Dachan «riconoscimento meritatissimo per i suoi coraggiosi reportage». Domani la giornalista sarà insignita del titolo di cavaliere ad Ancona. «Alla cerimonia ci sarà anch’io, le porterò la mia Croce di cavaliere per darle il benvenuto» ha concluso Gattafoni.

La polemica di Giorgia Meloni: «No al Cavalierato per Asmae Dachan» Pd: «Sciacallaggio a fini politici»

 

Alcuni post di Asmae Dachan

 

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