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L’analista Ginnasio Lampa:
«A Pugnaloni i voti di Ginnetti, M5S e Lega»

OSIMO - Lo storico iscritto dem è il 'guru' che da anni riesce a leggere tra le colonne dei numeri come cambiano gli umori dei concittadini. A suo giudizio, tra i candidati sindaci sconfitti al primo turno, l'unico che non sarebbe riuscito a orientale la base elettorale nelle scelte degli sfidanti al ballottaggio, sarebbe stato solo Fabio Pasquinelli (Territorio Comunità)

Ginnasio Lampa commenta i risultati del ballottaggio 2019 analizzando le tabelle dei numeri

Ginnasio Lampa ieri sera nella Sala Maggiore di Palazzo comunale durante lo scrutinio delle schede elettorali

 

Ha seguito l’elezione di almeno una decina di sindaci di Osimo nel corso del tempo, Ginnasio Lampa, dall’alto dei suoi 77 anni. Lo storico democrat della città dei senza testa è da decenni l’analista ufficiale del partito. Un ‘guru’ che riesce a leggere tra le colonne dei numeri come cambiano nelle diverse epoche storiche il voto e gli umori dei concittadini. Anche ieri sera Ginnasio, da vecchio saggio, era ‘al lavoro’ nella sede elettorale della coalizione Pugnaloni, negli spazi degli ex magazzini Campanelli di Corso Mazzini. E’ stato lui, per primo a intuire che cosa era successo dietro alle percentuali di voto che hanno consegnato la vittoria al sindaco democrat con 8.440 preferenze contro le 8.288 del sindaco dei movimenti civici.

«Non sempre vince il migliore, di solito vince il meno peggio. quello più accettato alla città» ha commentato a caldo i dati che scorrevano nelle tabelle del suo computer. Secondo la sua ipotesi i voti che ‘hanno fatto l’impresa’ di Simone Pugnaloni (Pd- centrosinistra) riconfermato per uno scarto di 152 voti su Dino Latini (Liste civiche), sono arrivati in parte anche dalla Lega. «Secondo i miei calcoli la Lega ha consegnato il 50% dei suoi voti a Dino Latini (che in parte aveva già intercettato lo scarto di voti tra Europee e Comunali) e il 50% sono stati accordati a Simone Pugnaloni. – raccontava stanotte nella Sala Maggiore di Palazzo comunale – Anche una parte del centro destra, oltre alla Lega, ha votato Simone, perché alcuni esponenti erano in buoni rapporti con lui. Il rapporto personale è importante nella scelta finale di un sindaco».

Simone Pugnaloni applaudito nella Sala Maggiore del Comune

Il paradosso è che la Lega dei vertici regionali più che del candidato sindaco Alberto Maria Alessandrini è stato l’unico partito ad offrire appoggio esterno a Latini, mentre Maria Grazia Mariani (Difendi Osimo) aveva suggerito di andare alle urne ma per rivotare il  suo nome. Secondo Ginnasio Lampa però «dei 7000 voti ottenuti al primo turno da 5 candidati sindaci esclusi, la vera differenza al ballottaggio l’hanno fatta il M5S, al di là delle dichiarazioni del candidato sindaco David Monticelli,dove il 70% della base elettorale potrebbe aver indirizzato i voti verso Latini (se avesse vinto il sindaco delle Liste civiche i pentastellati avrebbero raddoppiato i seggi da 1 a 2), mentre il 70% dell’elettorato di Achille Ginnetti e Progetto Osimo ha preferito sostenere Simone Pugnaloni. Se Ginnetti avesse siglato l’apparentamento sarebbe passato da 1 a 4 consiglieri comunali». Chi avrebbe spostato poco l’ago della bilancia, sempre secondo Lampa, sarebbe stato invece Fabio Pasquinelli (territorio Comunità) che aveva velatamente invitato l’elettorato della sinistra radicale a opzionare il candidato delle liste civiche sostenendo apertamente di non votare il centro sinistra di Pugnaloni. «Credo che alla fine abbia mosso pochissimi voti verso Latini mentre la sua base elettorale, a mio giudizio, ha indirizzato le sue preferenze proprio a Simone Pugnaloni» ha chiosato l’analista.

L’analisi numerica di Ginnasio Lampa, con proiezioni dei voti scrutinati al ballottaggio, secondo i suoi calcoli, transitati dall’elettorato dei candidati sindaci sconfitti al primo turno verso i due sfidanti del secondo



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