Luca Rizzeri
di Federica Serfilippi
Luca Rizzeri si stava allontanando dalla banchina quando è stato sorpreso dalla cima che lo ha colpito fatalmente alla schiena. Una frustata che non gli ha lasciato scampo. Probabilmente non si è neanche accorto che la morte lo stava travolgendo. E’ quanto si vede dalla telecamere del porto che hanno ripreso la tragedia avvenuta ieri mattina all’alba alla banchina 23, quando ha perso la vita il 33enne dell’agenzia marittima Archibugi. In queste ultime ore, gli investigatori – coordinati dal pm Rosario Lioniello – stanno ricostruendo minuziosamente la vicenda, partendo proprio dalla visione delle immagini delle telecamere installate in tutto lo scalo dorico. Da quanto finora emerso, Luca si stava allontanando dalla bitta quando è stato colpito dal cavo in nylon. Un particolare che fa presupporre – ma siamo ancora nel campo delle ipotesi – che l’ormeggio della nave porta container Bf Philipp fosse già concluso. Ma perchè la cima si è rotta andando a finire sulla schiena di Luca? Una risposta potrebbe arrivare dall’accertamento tecnico disposto sulla corda di nylon sequestrata dagli uomini della Capitaneria di Porto. C’è da analizzare l’eventuale livello di usura della cima e il grado di manutenzione a cui era stata sottoposta prima di spezzarsi. Da quanto emerso, quel cavo che ha colpito il 33enne era il primo utilizzato per far avvicinare l’imbarcazione alla banchina. Potrebbe essere stata l’usura, unita allo sforzo per tendere il cavo, a creare il fatale danneggiamento. Dunque, potrebbe non essere stata una fatalità la morte di Luca, ma una possibile negligenza di chi aveva il compito di tenere sotto controllo lo stato di usura della corda. La procura indaga per omicidio colposo. Per ora, non ci sono indagati.
Porto in lutto, sirene e garofani per ricordare Luca (Foto/Video)
Incidente sul lavoro al porto, Luca ha perso la vita colpito dalla cima di una nave (Foto)
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