Lo statuto del Comune di Osimo, all’articolo 7 comma 17, ammette la costituzione di gruppi consiliari composti da un solo consigliere comunale previa domanda al presidente del Consiglio comunale. Il regolamento del consiglio comunale li vieta all’articolo 4 comma 2 prevedendo la necessaria presenza di due consiglieri per la costituzione di un gruppo. Una discrepanza sottolineata dal consigliere comunale di minoranza David Monticelli (M5S) già emersa 5 anni fa che si ripresenta con le stesse contraddizioni al termine delle elezioni comunali del 2019. Una incongruenza che però la maggioranza del sindaco Simone Pugnaloni (Pd centrosinistra) pare intezionata a risolvere proprio come allora. Nel 2014 era stato, infatti, chiarito che è il regolamento a disciplinare lo Statuto (e non viceversa). Per costituire un gruppo consiliare pertanto servono almeno 2 consiglieri. Chi non intende entrare in gruppi ammessi con il simbolo nella Sala Gialla, può decidere di far parte del ‘Gruppo Misto’ con un solo capogruppo.
Una scelta che martedì prossimo, nel corso della prima seduta consiliare, dovranno affrontare i candidati sindaci sconfitti al primo turno che hanno conquistato un seggio ciascuno di minoranza nell’assemblea cittadina: Achille Ginnetti (Progetto Osimo), David Monctielli (M5S) e Alberto Maria Alessandrini (Lega). E’ probabile che tutti e tre chiederanno al futuro presidente del Consiglio di poter costituire i monogruppi con sinboli, appellandosi al dettato dello Statuto comunale, controverso rispetto al regolamento. Per ora, infatti, nessuno di loro ha chiesto di entrare nel corposo gruppo di opposizione delle Liste civiche che raggruppa gli eletti con i simboli di 4 movimenti civici a sostegno del candidato Dino Latini. Sei consiglieri, due dei quali eletti con ‘Su La Testa’, due con ‘Patto sociale’, uno con la ‘Lista Noi Azzurri’ e uno con ‘Uniti per Latini’ che sceglieranno di costituirsi come unico gruppo con un solo capogruppo, nonostante ci fossero i numeri (sempre per la regola dei 2 consiglieri) per avere 3 diversi capigruppo Sullo sfondo dei preparativi per l’appuntamento istituzionale, continuano gli strascichi delle schermaglie politiche post voto: Maria Grazia Mariani (Difendi Osimo) attacca sia il sindaco Simone Pugnaloni (Pd) che l’avversario Dino Latini (Liste civiche), i movimenti civici stigmatizzano la scelta (a loro giudizio) degli elettori di centro destra si sostenere la candidatura di Pugnaloni al ballottaggio e Giorgio Magi (Difendi Osimo) che minaccia di adire le via legali per queste considerazioni ritenute calunniose.
Per Maria Grazia Mariani, in particolare le elezioni comunali sarebbero state vinte dal partito degli astensionisti perché « dei 30.817 gli elettori osimani, 13.598 non si sono presentati alle urne. Latini ha perso con 8.288 voti, ma Pugnaloni non può dire di aver vinto con soli 8.440 voti che corrispondono ad appena il 27% degli aventi diritto al voto. – scrive la canditata sindaca che non ha superato lo scoglio selettivo del primo turno di voto- Ben 14.000 osimani, quasi il 50% degli aventi diritto al voto, hanno preferito fare altro domenica 9 giugno. Non perchè c’era il sole, semplicemente perchè non credono più nella politica osimana, rappresentata sempre dalle solite facce. Ma d’altronde era inevitabile. Come si può pensare di portare gli elettori alle urna in una Città dove: c’è una condanna irrogata dall’Ispettorato del lavoro a pagare 600mila euro per contributi non versati ai dipendenti Asso, c’è un’indagine sulle assunzioni irregolari della Asso, c’è un’indagine sulla vendita delle quote azionare di Astea Energia, c’è una condanna per il licenziamento illegittimo dell’ing. Mazzocchini al quale dovranno essere restituiti 10 anni di stipendio e abbiamo pagato milioni di euro di risarcimenti danni e spese legali per un ospedale che non è stato realizzato?». Secondo la Mariani «questi eventi non sono il frutto degli ultimi 5 anni di governo, ma l’inevitabile conseguenza di un modo di fare politica che parte da lontano e che negli ultimi 5 anni ha solo visto il suo compimento. Cosa c’è da festeggiare? Io isserei la bandiera a mezz’asta»-
Dino Latini e le Liste civiche replicano dai rispettivi profili facebook per sottolineare che «dopo 15 giorni l’unica nostra valutazione, che non possa essere soggetta a polemica di sorta, è quella che viene dai cittadini. La facciamo nostra, perchè vera, solo aggiungendo che è stato usato il metodo “Mia Martini”. – scrive il candidato sindaco che non è risucito ad espugnare il secondo turno per 152 voti – Poco, molto poco meno di metà della città che è andata al voto, ha scelto solo il nostro programma. Niente non è. Anzi. Cercheremo per il futuro di limare i nostri errori, di coinvolgere altre persone e di rimanere in mezzo alla gente, al servizio degli osimani. Rinnoviamo i migliori auspici alla nuova amministrazione, verso la quale svolgeremo il ruolo politico-amministrativo che ci è stato assegnato, convinti comunque che Osimo merita di meglio.».
Tra i due ‘litiganti’ si insinua Giorgio Magi (CasaPound), candidato consigliere della lista Difendi Osimo che non è riuscita a conquistare seggi nella Sala Gialla. Stanco di sentirsi additato insieme al resto del movimento nella schiera dei franchi tiratori nel segreto dell’urna, minaccia querele. «Il giochino delle liste civiche, che tentano in maniera maldestra di delegittimarci da due settimane, mentendo spudoratamente ed incessantemente ai cittadini osimani sul fatto che avremmo favorito in qualche modo Pugnaloni (fatto che peraltro esiste solo nella loro mente distorta) si basa in realtà su un meccanismo molto semplice.- scrive Magi – Ovvero, sanno benissimo che un qualsiasi accordo (da loro e solo da loro millantato) tra noi e la Sinistra è una cosa talmente assurda che non può che farci perdere credito agli occhi dei nostri elettori. Elettori che naturalmente non voterebbero mai a Sinistra e che, credendo nella bugia di un nostro accordo con il Pd, a quel punto ci abbandonerebbero e voterebbero per le civiche come unica alternativa alla Sinistra. Nei prossimi giorni valuteremo con i nostri avvocati eventuali azioni legali da intraprendere per questa calunnia che ha ormai stancato tutti».
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