Il segretario della Fiom di Ancona, Pierpaolo Pullini, responsabile della zona di Fabriano, ed il segretario generale Tiziano Beldomenico chiedono l’apertura di un tavolo di crisi regionale per risolvere la vertenza Jp Industries che coinvolge anche le maestranze di Fabriano. «Quanto affermato dall’azienda nell’incontro al Mise del 4 Luglio scorso diventi la base di discussione per una definitiva e positiva risoluzione della vertenza. Le Istituzioni facciano la propria parte, l’imprenditore mantenga quanto dichiarato. – sottolineano- La ratio del concordato è quella di garantire i massimi livelli di occupazione e di onorare tutti i debiti. La dichiarazione dell’azienda è stata inequivocabile e, se questi sono i termini, sicuramente deve essere sostenuta in quanto mette al centro la tenuta sociale sia per quanto riguarda i posti di lavoro da salvaguardare sia per il rapporto con i fornitori del territorio. Gli impegni istituzionali non possono rimanere solo parole ma devono trovare realizzazione nella pratica, mettendo in campo tutte le azioni per salvare, nel territorio fabrianese, un’impresa che rappresenta un’eccellenza di innovazione e di prodotti, per tutto il Paese».
Il finanziamento del progetto, adesso che la situazione debitoria di Jp è stata congelata, rappresenta il più grosso ostacolo. «Una risposta su questo punto non è più rimandabile e le Istituzioni locali e nazionali se ne devono fare carico alla luce della valenza sociale ed industriale di questa delicatissima vertenza. – evidenziano Pullini e Beldomenico – La Regione Marche deve prevedere uno specifico focus sulla vertenza JP Industries per individuare tutte le azioni di sostegno che si possono mettere in campo e per richiamare anche l’imprenditore alla massima responsabilità, tanto più nella prospettiva della costituzione di un tavolo di crisi regionale con le Confederazioni, del quale la Fiom e tutta la Cgil vogliono essere parte attiva ». Il breve periodo di copertura degli ammortizzatori sociale che dovrebbero scadere a fine anno, secondo la Fiom Cgil «deve essere utilizzato in maniera proficua e non può essere sprecato: ogni giornata che passa rappresenta un avanzamento verso situazioni già vissute e l’inerzia è una condizione che non ci si può più permettere. Serve una forte volontà politica per tutelare un settore del patrimonio industriale nazionale. E’ necessario uno sforzo comune per il salvataggio di un territorio che vive uno stato di agonia ma che non vuole arrendersi».
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