Si è sollevato un polverone di polemiche politiche tra i gruppi di minoranza dopo il Consiglio comunale che, ieri sera ad Osimo, ha eletto il presidente Giorgio Campanari e la vice Renata Maggiori. Terreno di contesa post-seduta le nomine nelle Commissioni consiliari e i criteri si selezione per la scelta dei componenti del Cda delle società partecipate al Comune. Nel corso della seduta sono stati infatti definiti anche gli indirizzi per la nomina, la revoca e la designazione dei rappresentanti del Comune in enti, aziende e istituzioni che non sono cambiati rispetto al passo e poi sono state elette la Commissione elettorale comunale e le 5 Commissioni consiliari permanenti per il mandato amministrativo 2019-2024, per statuto comunale, da comporre in maniera proporzionale tra tutte le forze politiche (3 membri della maggioranza e 2 della minoranza). Dopo una prima elezione, avvenuta con lo scrutinio segreto, dai banchi di opposizione i consiglieri delle Liste civiche che erano stati eletti hanno rifiutato di entrare in quella elettorale fin da subito. Alla fine la Commissione elettorale comunale è risultata così composta da Renata Maggiori, Stefano Agostinelli e Alberto Maria Alessandrini (minoranza), supplenti Daniele Vignoni, Filippo Rossi e Achille Ginnetti (minoranza).
LE LISTE CIVICHE ALL’ATTACCO: «NOI SIAMO PER LO SPOIL SYSTEM» – Le reazioni non si sono fatte attendere stamattina. In una nota stampa anche per spiegare il rifiuto le Liste civiche hanno parlato della nascita, ieri sera nella Sala Gialla di« una nuova, maggioranza di fatto: Pd-Progetto Osimo-Movimento 5 Stelle e Lega. I criteri per la scelta dei rappresentanti nelle società partecipata servono solo per mettere una pezza alle scelte già fatte, tanto che alcuni consiglieri si sono già dimessi e in rampa di lancio per essere nominati, mentre per i nuovi alleati i nomi sono già noti a tutti. Dal 1995 la nostra linea è lo spoil system anglosassone, cioè quando non vinciano non ‘prendiamo’ nulla di incarichi». Poi hanno spiegato perché «per coerenza» hanno deciso di restare fuori dalle Commissioni.«Il consigliere Pd Diego Gallina Fiorini critica, come è solito fare, le nostre decisioni. L’importanza delle commissioni consiliari che vengono convocate di solito un ora prima del consiglio comunale per parlare di tematiche inerenti al consiglio, sono importantissime dicono tutti i capigruppo, vero noi non discutiamo il merito. David Monticelli (M5S) forse dimentica quanto durante lo scorso mandato era sovente in consiglio comunale dichiarare la loro inefficacia, una loro consigliera si è anche dimessa. Ritengono le stesse addirittura una sostituzione del dibattito in consiglio, insomma una panacea dei lavori del consiglio comunale ..
a maggior ragione a loro la più ampia partecipazione e augurio di buon lavoro»
Ma il gruppo dei movimenti civici (ieri erano assenti in aula Dino Latini, Stefano Simoncini e Lorenzo Bottegoni) ha espresso perplessità anche sull’elezione del presidente Campanari e della vice presidente. «In applicazione della pacificazione osimana, quindi apertura e condivisione anche alle minoranze di ruoli per contrappesi democratici è statao nominato Giorgio Campanari (Pd) che per principio di trasparenza già annunciato nella stampa da oltre un mese. Il consigliere Pd Gallina Fiorini ci informa in seduta, che il ruolo promesso in campagna elettorale era della presidenza del Consiglio ma alle minoranze intese come ruolo riservato solo ai candidati sindaci non in ballottaggio (quindi Monticelli/Ginnetti/Alessandrini). Ginnetti, promotore della iniziativa nonché promotore della Pacificazione – vota a favore». E così per l’elezioni del vice presidente «ruolo che, per giusta regola dovrebbe seguire tutto l’iter della nomina della presidenza) invece no – scrivono le Liste civiche -in questo caso la vice presidenza del Consiglio, ci informa sempre Gallina Fiorini in seduta stante, la intendono riservata alle minoranze ovvero esclusi i candidati sindaco. Per il nostro principio di coerenza , siamo onorati, ma rinunciamo (meccanismo della Pacificazione davvero complesso) nominata il consigliere Maggiori Renata – Ginnetti vota a favore». I movimenti sono critici infine sul voto a favore del consigliere Ginnetti «che, malgrado i dubbi, vota a favore, sostenuto da M5S e Lega della delibera per la definizione indirizzi per la nomina, revoca designazione dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende ed Istituzioni. Noi Gruppo delle Liste civiche abbiamo preferito restare fuori da questa opera teatrale».
GINNETTI NON CI STA -«Non faremo un’opposizione senza se e senza ma, bensì vogliamo essere la vigile coscienza critica dell’azione dell’esecutivo e, quando possibile, anche momento propositivo degli atti amministrativi» ha esordito così il consigliere comunale di Progetto Osimo Futura Achille Ginnetti in occasione della votazione per l’elezione del Presidente del civico consesso tenutosi ieri sera. Ginnetti ha ribadito che il movimento non ha punti di riferimento politici nazionali ma nasce della volontà e dall’impegno di tante persone che mettono al di sopra di tutto i valori e i principi della buona politica. Donne e uomini che, anche attraverso la rappresentatività in Consiglio Comunale, intendono proseguire nell’impegno per la comunità seguendo i valori e i principi ispiratori: la giustizia sociale, la meritocrazia, le pari opportunità, la condivisione, la trasparenza.
Quindi, in coerenza con la propria linea, non verrà portata avanti una politica ostinatamente «contro» ma una politica «per»: per costruire, per migliorare, per contribuire. «Il voto favorevole all’elezione di Campanari è stato accompagnato dall’esortazione al presidente di credere nella piena autonomia del Consiglio comunale forte della consapevolezza di rappresentare l’organo sovrano di indirizzo e controllo dell’azione politica e amministrativa» prosegue la nota stampa di Ginnetti. Riguardo alla discussione sui criteri per la nomina dei rappresentanti del Comune in Enti e Società, Ginnetti ha rimarcato che l’unico elemento da valutare deve essere basato sulle capacità e sulle competenze, finendola con il solito mercanteggio di posti e poltrone per pagare «debiti elettorali». Il consigliere di Progetto Osimo Futura ha inoltre fortemente stigmatizzato «il comportamento del sindaco Pugnaloni che, come riportato dalla stampa, avrebbe già individuato i componenti dei consigli di amministrazione delle società partecipate prima che venissero approvati i criteri di nomina. Sarebbe una grave mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio comunale».
LA MARIANI: «DOVE STA L’OPPOSIZIONE?» – Nel fuoco di fila incrociato di accuse si innestano le considerazioni di Maria Grazia Mariani, portavoce del movimento ‘Difendi Osimo’ non rappresentato in Consiglio comunale. Oltre ad evidenziare che il testo della delibera sui criteri per le nomine degli amministratori nelle società partecipate «è identico a quello adottato 5 anni fa che avevo fortemente criticato perché contiene una sorta di postilla – ‘salvo i casi di necessità ed urgenza’ – che, per la vaghezza e per il margine di discrezionalità che lascia al Sindaco, permette, proprio richiamando la necessità e l’urgenza, di procedere con le nomine nelle Partecipate indipendentemente dalle selezioni pubbliche» osserva le che nella realtà «le selezioni non ci sono mai state. Le recenti dichiarazioni del sindaco già pubblicate all’indomani del risultato elettorale preannunciano che le selezioni non ci saranno neanche questa volta.Marchetti rimarrà in Centro Marche Acque e Astea, Cionco rimarrà al Bambozzi, e gli altri due consiglieri (Foglia e Angeletti) riceveranno incarichi su altre società. Non mi meraviglia. Questo è il Pd». Ciò che invece meraviglia la Mariani è il comportamento dell’opposizione che bolla come «stravagante. Ginnetti, Alessandrini, Monticelli hanno approvato tutto. Le Liste civiche invece si astengono su tutto anche nel partecipare a compiti istituzionali quali le Commissioni consiliari. Per legge le commissioni debbono essere composte da tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale con il criterio della proporzionalità. Un consigliere comunale che rifiuta di far parte di una commissione indica semplicemente un rifiuta ad espletare i propri doveri istituzionali. È da qui che dobbiamo partire: l’opposizione ad Osimo non c’è».
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