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Area di crisi complessa,
sindaco di Fabriano:
«Va ampliato il perimetro»

ECONOMIA – Ieri il tavolo di confronto in Regione dove Gabriele Santarelli è tornato a chiedere maggiore attenzione per il settore del bianco, la vertenza Jp Industries e con gli altri interlocutori ha condiviso la possibilità di chiedere al Governo di prorogare e rimodulare i contenuti dell'accordo di programma

Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli

«All’incontro di ieri mattina con l’assessore Cesetti abbiamo ripreso in mano l’iter per il riconoscimento dell’Area di crisi industriale complessa avviato dal tavolo convocato dall’assessore Bora, che deteneva la delega alle aree di crisi, al quale sedevano, insieme alla regione, il sottoscritto e i sindacati insieme ad altri sindaci della provincia. La Regione ha espresso la volontà, condivisibile, di non rinunciare e quindi perdere la possibilità di applicare la 181 al territorio individuato per l’accordo di programma dell’ex Antonio Merloni. D’altra parte io ho evidenziato come il territorio fabrianese sconti uno stato di difficoltà molto maggiore rispetto al resto dell’area perimetrata rivendicando quindi una attenzione maggiore per il settore del bianco». Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, è tornato a sedersi al tavolo di confronto avviato a Palazzo Raffaello dall’assessora Bora nel 2018. Dal vertice è emersa l’ìntenzione comunale di modificare ed estendere la perimetrazione dell’area di crisi industriale di Fabriano e del comprensorio, e di sollecitare al Governo una proroga per l’accordo di programma aggiungendovi risorse

«Abbiamo condiviso la possibilità di chiedere al Governo di prorogare e rimodulare i contenuti dell’accordo di programma – conferma Santarelli – prevedendo risorse aggiuntive da sommare a quelle ancora residue, circa 14 milioni di euro dei quali 9 destinati alla JP Industries. Inoltre chiederemo che nella revisione della 181 venga inserita, oltre all’abbassamento della soglia degli investimenti ammissibili, a possibilità di destinare i finanziamenti anche alle reti di impresa. Ora bisognerà parlare con la Regione Umbria e riconvocare un tavolo per condividere con i sindacati questa opzione. È chiaro che tutto passa attraverso la revisione della 181 e la possibilità di ulteriore proroga dell’Accordo di programma».

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