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«Quadrilatero è parte della vita di tutti:
un volano per lo sviluppo del territorio»

RICORRENZA - Guido Perosino, ex presidente della spa che si è occupata della realizzazione dell'opera, a tre anni dal taglio del nastro: «Senza questa strada il sisma avrebbe portato ad un maggiore depauperamento delle zone terremotate»

 

Guido Perosino

 

di Guido Perosino *

L’aver fatto parte della squadra che in recenti anni ha portato a termine una parte fondamentale del più importante progetto di viabilità delle regioni centrali del Paese non può che rendermi felice e anche orgoglioso. E’ stata per me una esperienza straordinaria anche e soprattutto per la complessità entro la quale dovevo muovermi e per i tanti problemi, vecchi e nuovi, da affrontare. Ma la cosa più importante è stata l’aver constatato come quest’opera, tanto attesa e vagheggiata per oltre cinquant’anni, sia immediatamente entrata a far parte della vita di tutti i giorni: dei marchigiani, degli umbri e dei tantissimi utenti che hanno iniziato a percorrerla. E’ entrata a far parte anche del paesaggio, come se ci fosse sempre stata. Una strada che non solo ha migliorato la connettività delle zone interne ma ha da subito rappresentato il volano essenziale allo sviluppo economico di tutta l’area.

Non voglio qui ricordare i diversi problemi che la realizzazione di una infrastruttura di questa grandezza porta inevitabilmente con sé quanto il fatto di essere stata positivamente “collaudata”, sia in termini strutturali sia di funzionalità, dal fatto più negativo che tutto il territorio ha subito: il terremoto. Poco dopo l’inaugurazione, tre anni fa, il sisma devastò tutto e la presenza di quell’arteria ha potuto facilitare sia le operazioni di soccorso che quelle successive della (ancora agognata) ricostruzione. Certamente ha evitato anche un depauperamento più severo di un territorio così bello e caratteristico e anche produttivo. Quella arteria di collegamento ha portato ossigeno, un po’ di speranza e favorito i collegamenti con la costa che ha ospitato gli sfollati e che rappresenta il punto di arrivo e partenza di persone, mezzi e merci, di economie vecchie e nuove. Del progetto è parte fondamentale anche l’altro ramo, la Ancona-Perugia. Questo collegamento è tutt’ora in via di realizzazione ed ha subìto una serie di negatività, degli stop and go, che sono stati esasperanti anche per la stazione appaltante e per la parte pubblica che ha dovuto affrontare – senza mai perdere di vista la conclusione quanto più rapida possibile dell’opera – la crisi ricorrente delle imprese realizzatrici. L’ultima è quella che ha investito nel 2018 la Astaldi, la seconda più grande impresa di costruzioni del Paese, entrata in procedura di concordato, evento che ha costretto ad una interruzione dei lavori e poi ad una ripresa ancora lenta ma che almeno produce speranza e che vede impegnato con tutta la professionalità necessaria l’attuale Amministratore delegato e il nuovo Cda della Quadrilatero. L’effetto devastante sulle piccole e medie imprese locali che avevano preso subappalti è stato oggetto di importanti riflessioni sull’intero sistema delle costruzioni in Italia e sulla endemica crisi che lo caratterizza ormai da tanti anni. L’impegno di tutti ha condotto il governo a proporre una soluzione, concretizzatasi con il cosiddetto “decreto crescita”, per arrivare al quale anche Quadrilatero ed Anas, per quanto ciò sia stato – ahimè – poco riconosciuto, hanno dato un contributo essenziale di presenza, stimolo, competenza e propositività. Il futuro del sistema delle costruzioni dovrà essere comunque oggetto di profondi cambiamenti e di innovazione normativa per far si che il valore economico di questo prezioso comparto non sia messo a repentaglio. Un fatto da sottolineare è quello che riguarda la Pedemontana delle Marche già in fase di realizzazione le opere accessorie quali l’intervalliva di Macerata, la Tolentino – San Severino, lo svincolo di Scopoli: tutte opere finanziate o in via di finanziamento. Queste opere dovranno completare il sistema viario e solo allora se ne ricaveranno i massimi benefici. Certamente l’intuizione da cui il progetto inizialmente prese vita fu essenziale, ma non voglio dimenticare che il volano innovativo che avrebbe dovuto finanziare per una quota importante l’infrastruttura in realtà non sia mai partito: il piano di area vasta con le sue aree leader non si è di fatto realizzato, lasciando orfana la strada di quella componente innovativa che si è dimostrata non essere alla portata del momento storico (la crisi del 2008 ha cambiato molte cose) e sopra le aspettative rispetto alle potenzialità reali evidentemente sovra-stimate. Ricordo allora quanto sia stata fondamentale l’azione non solo di Quadrilatero ma anche di Anas, del Ministero per le Infrastrutture e degli enti locali per reperire le risorse necessarie a finanziare l’intero progetto garantendone l’ultimazione ed evitando che dai malaugurati ritardi si passasse all’incompiuta.

*già presidente ed amministratore unico di Quadrilatero Marche-Umbria spa, attuale amministratore di Anas International.

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