«Alcuni giorni fa, ancor prima che uscissero le preoccupanti notizie sulla crisi di rapporti tra Istituto Campana per l’Istruzione Permanente e Comune di Osimo, ho concordato un incontro tra una delegazione delle Liste civiche ed il presidente del Campana Matteo Biscarini con il suo cda». Il consigliere comunale ed ex sindaco di Osimo, Stefano Simoncini (Liste civiche) si dice preoccupato per quello che sta accadendo tra l’ente locale e l’istituto per l’istruzione permanente.
«Siamo preoccupati anche per la chiusura del Consorzio Alta Formazione proposta in consiglio comunale dal Comune di Osimo, oltre che per le relazioni economiche tra l’ente comunale e la più importante istituzione culturale cittadina. – sottolinea Simoncini- Il Campana non può essere usato e consumato secondo le mire del sindaco e della maggioranza ma deve restare, come sempre è stato, patrimonio storico-monumentale-culturale di tutta la città». E’ stato istituito ufficialmente nel 2003 durante il primo mandato del sindaco Dino Latini (Liste civiche), il Consorzio per l’alta formazione e lo sviluppo della ricerca scientifica in diritto amministrativo al quale il Comune di Osimo aderisce come socio fondatore insieme agli atenei di Macerata e Camerino. Al consorzio partecipano quali componenti ordinari anche i magistrati del Tar Marche, la Soprintendenza regionale delle Marche per i beni e le attività culturali, la Regione Marche e l’istituto Campana. Nel Cda, presieduto dall’ex ambasciatore Giuseppe Balboni Acqua, sono previste solo cariche onorifiche. Con il punto aggiunto in via d’urgenza all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale ma poi rinviato e non discusso nella seduta del 30 settembre, l’amministrazione Pugnaloni chiedeva il recesso dal Consorzio a valere dal 1 gennaio 2020.
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