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Punti vendita Conad, la protesta
si sposta all’Auchan di Ancona

COMMERCIO - Lo sciopero è stato organizzato per mercoledì prossimo in concomitanza con la manifestazione nazionale dei lavoratori e di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil davanti al Mise di Roma

Lo sciopero dei lavoratori del deposito Xpo Auchan Osimo

 

A sostegno dello sciopero indetto dalle Federazioni nazionali di categoria per mercoledì prossimo, 30 ottobre, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil delle Marche oltra a partecipare alla manifestazione di Roma, organizzeranno un presidio ad Ancona, davanti all’Auchan di via Scataglini, dove confluiranno i lavoratori della rete vendita, del deposito e della sede ammnistrativa che non potranno partecipare alla manifestazione nazionale organizzata proprio davanti al Ministero dello sviluppo economico dove avrà luogo l’incontro con i vertici Conad – Bdc. «Per ragioni di sicurezza solo una rappresentanza di lavoratori potrà portare sino a roma le ragioni di una protesta che trova origine nell’ostinato atteggiamento di chiusura tenuto da Conad nel lungo quanto improduttivo confronto nazionale. – fa sapere una nota stanpa congiunta delle tre sigle sindacali – Una operazione chirurgica precisa, ma non indolore quella messa in campo da Conad dopo l’acquisizione del pacchetto azionario di Auchan-Sma; mentre si auto proclama l’unico operatore del settore in grado di salvare Auchan dal fallimento, smembra sapientemente il colosso francese, tiene per sé le realtà performanti e lascia sul campo punti di vendita diretti, affiliati, sedi logistiche e sedi secondarie per i quali l’unica certezza è che per il momento il piano industriale non li contempla.

Foto d’archivio

Secondo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil «mentre si tagliano i nastri di inaugurazione che segnano il riavvio dei punti vendita acquisiti, viene annunciata sui tavoli di confronto sindacali la vendita delle realtà in sovrapposizione con la rete Conad, ma restano ovviamente segreti i soggetti e soprattutto rimane “in bianco” la garanzia della salvaguardia occupazionale che non può essere soddisfatta dal mantenimento dell’organico in forza all’atto del passaggio garantito dalla legge nei punti vendita acquisiti; significa invece creare le condizioni affinché sia data una opportunità di impiego a tutti i profili professionali».

La trattativa nazionale «ha registrato come grandi assenti anche la tutela delle condizioni di lavoro, le garanzie sul perimetro degli appalti e dei servizi – prosegue il comunicato – in cui operano migliaia di addetti, la garanzie per quella parte di rete di vendita che con il passaggio perderà l’accesso agli ammortizzatori sociali, l’articolo 18 e il vincolo di responsabilità delle cooperative Conad a cui spetta il compito di garantire omogeneità di condizioni nelle varie aziende associate». I sindacati insomma sostengono che «la Regione Marche è candidata a pagare un prezzo che non può permettersi: il mercato del lavoro locale già ferito dalla crisi del manifatturiero, non sarà in grado di riassorbire questa ulteriore perdita di posti di lavoro. A tremare sono gli oltre 800 dipendenti della sede amministrativa, del deposito di Osimo, dei punti vendita non performanti, delle superfici più grandi che potrebbero essere ridotte e riportare esuberi o dei tanti negozi di vicinato legati a Sma dal rapporto di affiliazione commerciale che sembrano non interessare a Conad. Per queste ragioni, saremo il 30 a Roma e davanti all’Auchan di Ancona in via Scataglini, certi di poter contare su tutti i consumatori marchigiani a cui chiediamo di astenersi dagli acquisti per l’intera giornata».

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