E’ in corso questi giorni la fase più delicata della vertenza relativa alla cessione del gruppo Auchan-Sma-Simply alla Conad per le difficoltà che il gruppo francese sta avendo sul mercato italiano, dove ha registrato perdite per oltre 500 milioni di euro, tecnicamente più di 1 milione e mezzo al giorno. «Ma, come in tutte le gestioni anti-economiche,- osserva Carlo Ciccioli, portavoce regionale di FdI – chi compra assorbe i punti vendita attivi che nel piano industriale sono 109, mette in vendita quelli appetibili per altri grandi gruppi della Grande Distribuzione che sarebbero una cinquantina, dei 269 attuali ne rimarrebbero un centinaio da cedere a terzi piccoli operatori o da chiudere. Sullo sfondo gli attuali depositi di distribuzione e gli uffici amministrativi dell’Auchan, che la Conad ha già attivi di suo, che sarebbero liquidati attraverso incentivi al pensionamento, cassa integrazione, mobilità, disoccupazione ed altro. Parliamo di 3150 persone certe che perdono il lavoro su 16 mila dipendenti Auchan ed altro personale ceduto senza garanzia alcuna. Nelle Marche 1500 persone entrano nella vertenza, di cui ben 750 in Provincia di Ancona». Di questi dipendenti, ben 600 marchigiani sono a rischio, come più volte hanno ricordato i sindacati.
Secondo Ciccioli, in questa operazione «la politica appare molto disinteressata, mentre tutti sanno che nelle Marche la grande distribuzione è un settore occupazionale percentualmente molto rilevante. L’aver autorizzato da parte della Regione Marche e dei Comuni (vedi Osimo e Camerano) tantissime aperture di centri commerciali o supermercati, ha fatto collassare il settore in quanto non esisteva un bacino di vendita sufficiente. Prima i politici hanno fatto i pavoni e adesso i lavoratori e le famiglie ne pagano le conseguenze. Il Pd invita ad evitare allarmismi sindacali, mentre Fratelli d’Italia questa volta è totalmente a fianco dei sindacati nella difesa dei diritti consolidati, soprattutto il personale amministrativo e dei depositi che sono difficilmente riciclabili. L’onorevole Francesco Acquaroli è l’unico parlamentare marchigiano che ha seguito gli incontri tra le parti al Ministero dello Sviluppo Economico. La Regione Lombardia ha predisposto provvedimenti speciali per questi dipendenti, affinchè sia scongiurata la prospettiva di una disoccupazione di lungo periodo e l’impossibilità della ricollocazione, soprattutto per i lavoratori che hanno passato i 40/50 anni».
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