Emma, Asia, Benedetta, Daniele, Mattia e una giovane mamma, Eleonora. Ad un anno dalla loro tragica scomparsa in quella maledetta notte alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, la comunità marchigiana si stringe attorno ai genitori e alle famiglie delle vittime per fare in modo che quanto avvenuto non accada più. Il messaggio che parte dalle Marche con l’ambizione di contagiare tutta l’Italia e diventare tema di un appuntamento fisso, è semplice: i ragazzi hanno il diritto di divertirsi e gli adulti devono creare le condizioni perché questa avvenga in sicurezza. L’8 dicembre prossimo a Senigallia si terrà quindi una giornata piena di iniziative con momenti di riflessione e la presentazione dei corsi di formazione organizzati dalla Regione per chi opera nel mondo dell’intrattenimento, della musica e degli spettacoli. Previsti anche momenti di divertimento perché, come scrissero i compagni su social e striscioni, il giorno dopo la tragedia, “da un concerto si torna senza voce non senza vita”. Questa mattina a Palazzo Raffaello ad Ancona è stato presentato il programma degli eventi che si concluderà in serata con il concerto di tre giovani rapper: 13Pietro, Ernia, Rkomi. In programma anche un convegno a La Fenice con ospite il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Alla presentazione degli eventi hanno partecipato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, Luigina Bucci presidente COGEU (Comitato Genitori Unitario), il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, il Garante regionale per i diritti dell’Infanzia Andrea Nobili, Giacomo Bramucci di Confcommercio Marche per il lavoro fatto sul codice dell’intrattenimento che detta regole per i locali a tutela dei minori, Carlo Pesaresi presidente della Form, Gilberto Santini direttore Amat che hanno contribuito fattivamente all’organizzazione.
«Una giornata – ha detto il presidente Ceriscioli – che parte dal Comitato dei genitori che ha voluto trasformare quello che è avvenuto in uno sguardo verso il futuro. L’idea è che il divertimento è un diritto dei giovani da esercitare in piena sicurezza e questo è un bellissimo messaggio che travalica i confini regionali. Attorno al Cogeu si sono unite tutte le istituzioni, gli enti e le associazioni. Come Regione abbiamo voluto dare, oltre al sostegno economico della manifestazione, un segnale più concreto di impegno attraverso la formazione. L’Assessorato competente si è infatti subito messo in moto per offrire una adeguata formazione per tecnici e operatori, addetti ai controlli nell’ambito dell’organizzazione di eventi, spettacoli, concerti, fiere, etc. L’importo complessivo stanziato ammonta a 325mila euro è sarà impiegato per formare oltre 2000 persone attraverso 7 diversi corsi» . «Ricordiamo una tragedia che ha segnato una nazione non solo una comunità – ha proseguito il sindaco Mangialardi – Grazie al Cogeo e a tutti gli altri coinvolti siamo riusciti a fare un passo avanti. Sono stati gli stessi genitori a ridarci una prospettiva per fare qualcosa di concreto. Una modalità che speriamo valga anche nel resto Italia e ringrazio la Regione Marche per l’attenzione e le risorse. I percorsi di formazione degli operatori sono un provvedimento importante e un grande segnale su cui costruire. Erano figli di tutti noi e ci siamo stretti insieme come una comunità non per una semplice iniziativa, ma per un progetto che pur nato da una tragedia, vuole dare un contributo importante a livello nazionale come testimonia anche l’invito al ministro. Abbiamo messo un piccolo seme che non cancella il passato, ma guarda al futuro».
«Non è semplice quello che stiamo facendo – ha aggiunto Nobili – ma c’è il senso di un territorio che si fa comunità e ha la capacità di risollevarsi nelle difficoltà. Una significativa alleanza tra istituzioni e società civile per rialzare la testa e guardare al futuro non con eventi celebrativi, ma con prospettive e lavoro come il codice etico, il primo in Italia, per i locali del divertimento elaborato insieme a Confcommercio. Regole alle quali speriamo aderiscano quanti più locali a livello nazionale. Penso che sia il modo migliore per ricordare le vittime». A nome dei genitori, Luigina Bucci ha voluto ringraziare il presidente Ceriscioli, per «la sensibilità con cui ha accolto il progetto partito da una riflessione subito dopo la tragedia e tutti coloro che a diverso titolo in questi mesi non hanno fatto mai mancare il loro appoggio a partire dal sindaco Mangialardi, dal Garante Nobili e dall’assessore al Lavoro Loretta Bravi, dalle associazioni di categoria e dalle Università di Urbino e di Ancona. Rappresento una comunità sconvolta – ha detto – che grazie all’aiuto di tutti oggi è qui a lanciare un messaggio di speranza per il futuro e le nuove generazioni. Non vogliamo demonizzare i locali e le discoteche: è giusto che i giovani si divertano. Non è un caso che la parte della giornata più dedicata ai ragazzi si svolgerà nella discoteca Mamamia a cura di Scuola Zoo, collettivo studentesco con sede a Milano che i ragazzi stessi ci hanno indicato. Il nostro augurio è che questa giornata non sia locale ma regionale e più nazionale e che diventi un appuntamento fisso così come lo è il 1° maggio per il lavoro».
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