«Il comune di Osimo batta un colpo e chiarisca pubblicamente la sua posizione sull’impianto di compostaggio di Passatempo alla luce di quanto emerso sull’impianto gemello di Senigallia, che ha subìto dalla provincia un sonoro stop ed un obbligo di bonifica entro 90 giorni». A sollecitare un intervento dell’Amministrazione comunale è Argentina Severini, come rappresentante di Verdi Ambiente Società -Vas Valmusone. «La stessa azienda opera da anni ad Osimo ed è stata contestata in tutte le sedi possibili dalla signora Nerina Bianchetti ma non ha mai trovato un adeguato supporto da parte della precedente amministrazione comunale e da quella in carica, che avrebbe dovuto invece sostenere le ragioni ampiamente esposte e dimostrate nei fatti dai residenti della zona interessata. Per di più ad Osimo si sono manifestate problematiche molto gravi legate al traffico pesante in una zona di fragilissima natura ambientale; ciononostante l’amministrazione comunale ha sempre ritenuto il costante e faticoso lavoro di allerta della Bianchetti come un disturbo e una noiosa lamentela. Peccato che aveva ed ha ragione». La Vas Valmusone ricorda che «l’attività in via di chiusura a Senigallia, rischia di riversarsi interamente sul sito passatempese, infatti si nota già un intensificarsi del traffico sulle strette ed impervie strade della piccola frazione osimana. Ringraziamo Nerina Bianchetti per il coraggio mostrato da sempre, contro tutto e tutti, e rivolgiamo nuovamente un forte mònito all’amministrazione comunale affinché finalmente mostri la buona volontà di porre rimedio ad una situazione che da troppo tempo langue in una sorda e cieca inerzia».
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In riferimento al comunicato stampa inerente alla chiusura dell’impianto di Senigallia in nome e per conto dell’Azienda Agricola Valle dell’Asino si ritiene necessario apportare la seguente rettifica.
In primo luogo, la Provincia di Ancona ha imposto di adeguarsi alle prescrizioni a suo tempo impartite nel termine di 30 giorni (e a tale attività l’Azienda ha già in parte provveduto ed a breve la completerà).
Il termine di 90 giorni non è riferito ad una – non necessaria – “bonifica” del sito, ma al completamento delle operazioni di recupero in essere.
Si precisa, poi, che l’Azienda svolge la sua attività nel sito del Vallone sulla base dell’autorizzazione della Provincia di Ancona, ottenuta anche in seguito al rilascio nel 2016 di apposito certificato di conformità urbanistica da parte del Comune di Senigallia, il quale è stato sempre a conoscenza della tipologia dell’attività svolta dall’Azienda (essendogli stata formalmente notificata prima del rilascio del suddetto certificato) e mai modificata nei fatti, tanto da aver conferito esso stesso materiale biodegradabile.
Sulla vicenda inoltre è pendente un ricorso al TAR Marche mentre giovedì 21 scorso il TAR Marche ha accolto l’istanza dell’Azienda Agricola Valle dell’Asino che si oppone all’ordinanza di chiusura del sito da parte del Comune di Senigallia. Inoltre è stato concesso un decreto cautelare presidenziale favorevole all’Azienda relativo ad una precedente diffida della Provincia di Ancona.
Si ritiene, dunque, corretto rinviare ogni ulteriore commento e valutazione all’esito del predetto giudizio.
Si sta comunque valutando la possibilità di ricorrere a querele, per eventuali diffamazioni a mezzo stampa, fossero state perpetrate nelle dichiarazioni pubblicate.