Elezioni regionali 2020, i sindaci dell’entroterra montano hanno deciso di fare massa critica e di stilare una serie di richieste sui problemi che affligono il loro territorio da sottoporre ai futuri candidati al governo delle Marche. In quest’ottica i primi cittadini di Camerino, Fabriano, Fiuminata, Frontone, Genga, Matelica, Sassoferrato, Serra San Quirico, Serra Sant’Abbondio che si sono incontrati lunedì scorso, 9 dicembre, a Fabriano su invito del sindaco Gabriele Santarelli, ed hanno lanciato l’idea di convocare gli Stati Generali dei Comuni dell’entroterra con lo scopo di redigere un documento unitario da sottoporre ai prossimi candidati in corsa per le Regionali della prossima primavera. «L’occasione di incontro – racconta Santarelli – è stata la discussione dei gravi problemi che le comunità del territorio interno sono costrette a subire a causa del depauperamento dei servizi socio-sanitari e che sembra non trovino risposta nel nuovo Piano Socio Sanitario in discussione in Quarta Commissione e che presto approderà in aula per l’approvazione. Una situazione che attraversa e accomuna il territorio interno in maniera trasversale travalicando quelli che sono i confini amministrativi delle 3 Province e quindi delle 3 Aree Vaste di appartenenza».
L’incontro è stato convocato per discutere dell’ipotesi di istituzione di un’Area Vasta Montana «e più in generale – prosegue il sindaco pentastellato di Fabriano – per la necessità di invertire la rotta e quindi di politiche regionali che tutelino il diritto alla salute dei cittadini delle aree interne, ma poi la discussione ha abbracciato una molteplicità di argomenti che hanno visto tutti i Comuni presenti e rappresentati all’incontro unanimi nel richiedere maggiore considerazione per i gravi problemi che le comunità del territorio interno vivono in conseguenza di una crisi industriale e occupazionale di un intero comprensorio che per decenni ha rappresentato un modello di economia in grado di garantire sicurezza e un elevato livello di qualità della vita nel rispetto delle caratteristiche paesaggistiche e ambientali di un territorio caratterizzato dalla presenza di un imponente patrimonio artistico culturale».
Quello dello spopolamento dell’entroterra regionale è ormai un fenomeno acclamato che per essere arginato richiederà scelte radicali e misure shock «se non si vuole provocare la desertificazione di intere aree della Regione» osserva Gabriele Santarelli. Infrastrutture, servizi, politiche in grado di far rimanere sui territori le giovani coppie, valorizzazione delle ricchezze custodite dal territorio dell’Appennino, interventi per favorire l’imprenditorialità, il riconoscimento dei servizi ecosistemici che le popolazioni dell’entroterra garantiscono a favore di tutto il resto del territorio regionale, sono quindi le linee guida da seguire nella programmazione. Questi sono solo alcuni dei temi che verranno discussi all’appuntamento degli Stati Generali che si svolgeranno indicativamente nel mese di marzo. «Prima di questo incontro ne saranno fissati altri per coinvolgere un numero maggiore di comuni che condividono le stesse preoccupazioni. – annuncia il sindaco di Fabriano – C’è bisogno di ripensare la geografia della Regione, di abbandonare l’idea di un territorio dove gli Ambiti Territoriali Ottimali sono organizzati per vallate dalla montagna al mare perché le peculiarità delle aree interne hanno poco in comune con quelle della costa. La Regione dovrà attivare politiche che riconoscano le particolari esigenze del territorio interno e che sappiano farsi carico dello stato di difficoltà in cui lo stesso versa. I sindaci dei comuni che si sono incontrati e tutti quelli che si uniranno nei prossimi mesi chiederanno con forza e determinazione ai prossimi candidati degli impegni concreti che non potranno essere ignorati».
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