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Sanità nell’entroterra spopolato:
«Sosteniamo la mobilitazione dei sindaci»

APPELLO dell'associazione marchigiana delle Autonomie locali perché venga istituita un'Area montana nel Piano sanitario. Novità nella legge di Bilancio sul tema della Strategia nazionale delle aree interne

 

Enzo Giancarli

«Sosteniamo la mobilitazione dei sindaci dell’entroterra che nei giorni scorsi si sono incontrati lanciando l’idea di convocare un summit e chiedendo un giusto riconoscimento alle necessità delle aree montane in tema di sanità e soprattutto una nuova organizzazione di Area montana. L’evidente e progressivo spopolamento merita un impegno senza precedenti sui servizi alla persona, sulle reti, sulle infrastrutture e su scuola e università». A dirlo l’associazione delle Autonomia locali italiane (Ali) Marche per voce del presidente Valerio Lucciarini e del direttore Emanuele Lodolini. Il vicepresidente Enzo Giancarli, ha già presentato un emendamento proprio per l’istituzione dell’Area vasta montana nel nuovo Piano Sanitario. Emendamento che riproporrà in Aula.« Ci sono a nostro avviso – prosegue l’associazione -, anche altri temi cruciali quali infrastrutture, banda ultra larga, politiche sociali, la necessità di incentivare la permanenza delle giovani coppie nei territori e interventi che favoriscano l’imprenditorialità. Tutte tematiche che, si spera, la prossima Giunta regionale possa prendere in considerazione per evitare che grandi aree della regione rischino di essere abbandonate a loro stesse».

Emanuele Lodolini

Lucciarini e Lodolini riferiscono anche che «nella legge di Bilancio che inizia stamani l’iter parlamentare ci sono alcune misure interessanti come ad esempio lo stanziamento di 30 milioni l’anno per tre anni a favore del commercio e l’artigianato delle aree interne. Entra in legge di Bilancio l’emendamento a favore degli oltre mille Comuni che si muovono nell’ambito della Strategia nazionale per le aree interne. Grazie a questa misura i Comuni interessati potranno attingere al fondo istituito sulla base di un decreto ministeriale che ne stabilirà termini e modalità di accesso e rendicontazione, e potranno sostenere l’insediamento di attività economiche, artigianali e commerciali in aree dove i costi strutturali e la concorrenza del commercio digitale stanno mettendo a dura prova l’insediamento di attività economiche. E’ una misura concreta che va nella direzione di combattere la desertificazione economica di vallate e aree interne, che si affianca al lavoro di ampliamento delle aree selezionate nella Strategia nazionale aree interne. I Comuni potranno incentivare le attività economiche che resistono a fatica in quelle aree – spiegano Lucciarini e Lodolini -, e favorire l’insediamento di nuove piccole imprese, soprattutto dove non esistono attività commerciali di beni primari. Una misura concreta che potrà portare anche a contributi economici diretti agli esercenti ed alle attività economiche, alla riduzione del loro carico fiscale e ad altre misure specifiche per evitare la desertificazione delle attività».

In conclusione aggiungono che «è un momento particolarmente delicato per le Aree Interne alle prese con una fragilità intrinseca accentuata dal dissesto idrogeologico, uno spopolamento in atto che sembra inarrestabile e una desertificazione commerciale che ha prodotto oramai 200 paesi senza più un esercizio commerciale e 500 che rischiamo di perdere l’unico presidio rimasto (bar o negozietto che sia). I segnali di attenzione ci sono come il rifinanziamento del Fondo sulla montagna, i fondi previsti per la prosecuzione dalla strategia aree interne ma occorre fare più».

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