Reazioni a catena a Fabriano all’indomani del voto sul Piano sanitario regionale 2019-2021, approvato ieri dall’Assemblea legislativa delle Marche con 16 voti a favore (Pd, Iv, Uniti per le Marche), 9 contrari (Lega, Fdi, M5s e Fi), le astensioni di Gianluca Busilacchi (Art. 1) e Luca Marconi (Udc-Popolari Marche).
L’aula ha respinto l’ordine del giorno proposto dalla vicepresidente della commissione Sanità, Leonardi, che chiedeva il rinvio dell’approvazione del nuovo Piano alla prossima legislatura mancando pochi mesi alla fine di quella in corso mentre all’esterno del Consiglio regionale comitati e cittadini di 25 Comuni dell’entroterra protestavano. Il sindaco pentastellato di Fabriano, Gabriele Santarelli, in post pubblicato sui social media ieri sera ha preso le distanze dai consiglieri regionali del M5S, mentre Katia Silvestrini, portavoce dei Coordinamento cittadino pro ospedale ’Profili’, ieri tra i manifestanti, ha invece sollecitato i sindaci Pd dell’entroterra a riconsegnate le fasce tricolori. «In considerazione del documento Pd della zona montana in merito alle varie problematiche della nostra zona, – scrive la Silvetrini – valutando altresì l’esortazione da loro espressa nei confronti dei propri consiglieri regionali atta a trovare soluzioni ad una particolare criticità come quella sulla Sanita, e vagliando l’atteggiamento ostile tenuto, ieri, da parte dei consiglieri regionali di maggioranza, ritengo sia necessario che tutti i sindaci Pd dell’entroterra riconsegnino la loro tessera di partito. Al Movimento Cinque Stelle invece una sola osservazione: La consigliera del M5S Romina Pergolesi di fatto ha cancellato l’emendamento Volpini/Giancarli e i consiglieri regionali pentastellati si sono astenuti in merito al rinvio richiesto, compiendo quindi un assist a favore della maggioranza. Smettetela di giocare, tutti, sulla nostra pelle».
Il primo cittadino di Fabriano è più tagliente. «Della discussione del Piano Socio Sanitario – sottolinea Gabriele Santarelli – mi rimangono soprattutto due cose: primo, il relatore di maggioranza che nel suo intervento di presentezione del provvedimento afferma che “…il piano non serve a niente. Chiunque vincerà le elezioni potrà fare sulla sanità quello che vuole senza nemmeno doverlo modificare…”. Secondo, la fine ingloriosa di 5 anni di esperienza dei consiglieri del gruppo del M5S che fino alla fine non hanno mancato di mettere in evidenza la propria inconsistenza politica astenendosi nella votazione per la richiesta di rinvio della discussione».
La consigliera regionale Romina Pergolesi (M5S) sul piano socio-sanitario commenta : «Assurdo chiedere il rinvio di un atto che si discute da 12 mesi in commissione – commenta la vicepresidente del gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Marche -. Abbiamo bocciato senza se e senza ma questo piano, seppur siano stati accolti in commissione tantissimi nostri emendamenti che hanno stravolto il testo originale, migliorandolo. Puntiamo, dal canto nostro, sulla sola soluzione che può realmente risolvere le tante criticità, vale a dire gli stati generali della consulta regionale salute, dove politici, tecnici e comitati potranno sedersi attorno al medesimo tavolo ed elaborare strategie comuni, senza il solito balletto del rimpallo delle responsabilità fra le istituzioni, o per gli interessi del proprio orticello. I marchigiani meritano serietà e responsabilità, non hanno bisogno di santoni né di estremisti che si stracciano le vesti sulla stampa, ma non sono in grado di formulare nemmeno una proposta. A tale proposito, ci ha sorpreso la posizione “morbida” dei nostri parlamentari che chiedono il rinvio del piano, gli stessi che fino a qualche minuto fa erano durissimi sull’apertura di un confronto con le altre forze politiche. A loro, che sono in Parlamento a Roma, suggerisco di concentrarsi sulla modifica del decreto Balduzzi che impone la chiusura degli ospedali».
(foto Giusy Marinelli)
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