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‘Made in New York’, l’arte per tutti
di Keith Haring a Palazzo Campana

OSIMO - L’esposizione con 80 opere dell'artista sarà visitabile dal 28 marzo al 27 settembre. Ad ampliare il percorso i pezzi di Paolo Buggiani sui suoi progetti newyorkesi

Un momento della conferenza stampa di presentazione della mostra sulle opere di Kaith Haring

Prima Banksy, ora Keith Haring: Osimo raddoppia e si conferma la città italiana per eccellenza della Street Art. Il successo della mostra di Banksy ha spinto, infatti, l’amministrazione comunale a percorrere nuovamente la via di questa sempre più diffusa espressione artistica, apprezzata in particolare dai giovani.
E così, la cultura torna ad essere protagonista ad Osimo: dopo gli allestimenti “Da Rubens a Maratta” (2013), “Lotto, Artemisia, Guercino. Le Stanze segrete di Vittorio Sgarbi” (2016), “Capolavori Sibillini. L’arte dei luoghi feriti dal sisma” (2017), “Giorgio de Chirico e la Neometafisica” (2018), il 2020 porta con sé, organizzato dall’associazione culturale MetaMorfosi, un nuovo evento di notevole prestigio: “Made in New York. Keith Haring, (Subway drawings) Paolo Buggiani and co. La vera origine della Street Art”. «Osimo si conferma un vero e proprio punto di riferimento culturale dell’intero territorio regionale, ed anche nazionale, grazie una serie di eventi di valore assoluto molto apprezzati non solo dai nostri concittadini ma anche da chi è venuto da fuori. In questi anni abbiamo costruito un autentico polo dell’arte che spazia tra numerosi settori e che annualmente può contare su una punta di diamante, in questo caso Keith Haring. Contiamo che anche con lui, altro ‘pezzo da novanta’, si possano ripetere i risultati centrati con Banksy, specie tra i più giovanit», ha dichiarato il sindaco Simone Pugnaloni nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento, alla quale hanno partecipato anche Mauro Pellegrini, assessore alla Cultura, Pietro Folena, Presidente associazione MetaMorfosi, Gianluca Marziani, curatore della mostra.

L’esposizione – a Palazzo Campana dal 28 marzo al 27 settembre – tutta made in New York, si pone l’obiettivo «di esplorare le radici di un movimento spontaneo che, da oltre quarant’anni, anima pareti, strade, edifici e ogni superficie – ha spiegato l’assessore alla Cultura, Mauro Pellegrini – ed anche di tracciare una linea di demarcazione tra la cultura del Graffitismo e la dimensione più ampia della Street Art. Con Banksy abbiamo voluto perseguire una dimensione culturale più versatile e, visto il successo ottenuto, anche delle iniziative collaterali con scuole ed associazioni, siamo rimasti nel percorso della Street Art con l’artista che, di fatto, l’ha avviata». «Questo allestimento – spiega Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi – è una proposta culturale d’eccellenza ed originale, che si adatta perfettamente alla città di Osimo, ormai entrata nel circuito nazionale delle grandi mostre italiane. Questo secondo appuntamento con la Street Art permetterà di avvicinare ulteriormente l’arte alle persone, rendendola più accessibile. Haring, del resto, insieme ad altri artisti della sua epoca, traslò la pop art fuori delle gallerie, portandola nelle faglie del disagio e del degrado urbano della Grande Mela tra fine anni Settanta e inizi anni Ottanta».

I temi affrontati dall’artista riguardano infatti l’aids, la droga, l’ingiustizia sociale, l’intolleranza razziale, le derive del capitalismo. «È a New York – spiega Giancarlo Marziani, curatore della mostra – che Buggiani inizia ad usare la metropoli come un museo a cielo aperto ed è qui che conosce Keith Haring, il ragazzino geniale che sarebbe diventato una leggenda dell’arte contemporanea. Ed è proprio Buggiani che stacca dai muri, salvandole, una cinquantina di Subway drawings, ovvero le prime opere di Haring, realizzate in gessetto sulle affissioni nere che coprivano le pubblicità scadute. La mostra può considerarsi come un inno alla libertà». A Palazzo Campana saranno presenti circa 80 opere complessive, tra cui circa venti originali di Keith Haring realizzate sui muri della metropolitana tra il 1981 e il 1983. Ad ampliare il percorso, altri pezzi di Paolo Buggiani sui suoi progetti a New York. L’artista, novantenne, sarà comunque presente all’inaugurazione e sta preparando una performance ‘live’ per l’occasione. «Osimo potrebbe adottarlo idealmente e magari raccogliere in un archivio il suo patrimonio artistico sconfinato», è l’invito del curatore.

Da Banksy a Keith Haring: Osimo mette in mostra la street art

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