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‘Martedì chiuso per turno’,
Carlo Nardi presenta il suo libro

OSIMO - Racconta uno spaccato di vita cittadina attraverso una galleria di ricordi legati a personaggi e fatti. L'appuntamento è per sabato pomeriggio a Palazzo Campana

Palazzo Campana in piazza Dante a Osimo

 

Martedì chiuso per turno’ è il primo libro dell’osimano Carlo Nardi. Vuole essere una galleria di ricordi legati a personaggi e fatti osimani che la narrazione per capitoli percorre, prendendo spunto da articoli apparsi tra il 2018 ed il 2019 sul settimanale locale “La Meridiana”, con il quale l’autore collabora.

 

Carlo Nardi

Un’antologia dei suoi articoli più accattivanti, edita dalla Osimo Edizioni, che sarà presentata sabato prossimo, 22 febbraio, alle ore 18, nella Sala della Quattro colonne di Palazzo Campana. Nardi, 59 anni, vive e lavora ad Osimo come pubblicitario con particolare predisposizione alla parte ‘copy’, cioè alla stesura dei testi, slogan e creatività scritta. E’ un pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti che per impegno professionale ha affrontato viaggi e trascorso lunghi periodi in Africa e negli Stati Uniti. Alla fine è sempre tornato però ad Osimo, la sua città di nascita, per ritrovare quel clima di «sano provincialismo» che ha intensamente vissuto nella sua giovinezza, attraverso la «vita da bar», filtro di sensazioni, crogiuolo di frequentazioni, insostituibile social network ante litteram ed infine privilegiato punto di vista sulla quotidianità. Ad eccezione del Martedì, quando il bar era “chiuso per turno” di riposo settimanale.

«In questa stesura, che reputo pressoché definitiva, molti momenti e personaggi sono stati approfonditi ed ampliati perché la memoria è come un vecchio archivio che nasconde sempre scatoloni pieni di materiale mnemonico che inizialmente pensavi fosse andato perduto. – racconta l’autore – Oggi quegli scatoloni li ho aperti tutti e li condivido con chi volesse conoscere vizi ed usanze di personaggi e situazioni uniche. Infatti mi preme ricordare che ho scritto questo libro basando i singoli racconti solo ed esclusivamente sui miei ricordi. Ho voluto cioè raccontare personaggi e luoghi senza raccogliere preventive testimonianze o fare interviste, ma solo facendo scorrere dal mio ricordo alla tastiera del computer, i tanti cortometraggi che inconsapevolmente avevo girato stando seduto al Bar Centrale (chiuso il martedì) e tenevo nascosti da qualche parte nella memoria: appunto come fossi entrato in un archivio di immagini un po’ ingiallite che sapevo di avere ma non ricordavo dove avevo riposto».

Anche la successione dei capitoli del libro ha una sua connessione logica. «Si parte dai punti di osservazione del piccolo mondo antico da me descritto, bar e circoli, e si procede a macchia d’olio verso le attività commerciali ed i personaggi che intorno ad essi esercitavano la loro attività o marcavano la loro presenza. – spiega ancora Carlo Nardi – Quindi si esce dai confini cittadini fino a Castelluccio ed Ancona ed ovviamente si conclude come si concludono tutte le storie: al Cimitero! Infine ho voluto dedicare un “Appendice” goliardica e provocatoria ai princìpi fondatori dell’Osimanità: i dieci comandamenti per potersi dire osimani».

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