«Ieri abbiamo avuto una riunione con tutti i ministri e i presidenti delle Regioni. Ci ha sorpreso che dopo che tutti avevano concordato sul protocollo suggerito, nel pomeriggio le Marche hanno realizzato uno scarto, una deviazione. Questo non va bene perché se ognuno assume iniziative per conto suo si crea una confusione generale del Paese difficile da gestire. Disporre la chiusura delle scuole poi crea problemi per i genitori. Ha solo effetti negativi e non positivi». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte a L’Aria che tira su La7, poco fa. Continua dunque lo scontro a distanza tra il Governo e la Regione sull’ordinanza emessa dal governatore Ceriscioli per contenere il rischio contagio legato al Coronavirus. Proprio stamattina il governatore Ceriscioli ai microfoni di Radio Capital aveva difeso la sua scelta parlando di una «schizofrenia» del presidente del Consiglio. Di tutta risposta Conte ha bollato come un problema la decisione della Regione di chiudere tutte le scuole e annullare ogni manifestazione pubblica. Al di là delle polemiche comunque, il governo aveva già deciso ieri di impugnare l’ordinanza.
Intanto l’assessore regionale Angelo Sciapichetti continua a difendere la scelta di chiudere le scuole e il suo presidente Luca Ceriscioli. Lo fa accusando il governo di «comportamento schizofrenico». Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci invece fa un appello, attraverso una diretta Facebook, al governatore delle Marche per riaprire il dialogo col governo centrale e lasciare da parte le carte bollate. «La decisione di chiudere le scuole nelle Marche ha l’unico scopo, in via precauzionale, di cercare di limitare e contenere la diffusione del virus» commenta Sciapichetti che lunedì mattina era seduto al fianco sinistro di Ceriscioli e ha ricevuto la telefonata del presidente Giuseppe Conte che chiedeva di rinviare l’ordinanza, poi bloccata e ieri definitivamente approvata. In un clima di completa frattura istituzionale tra Regione e premier, l’assessore precisa: «E’ chiaro che ogni decisione può essere o meno criticata, ma ci troviamo di fronte ad una situazione che non ha precedenti. Se chiudi è una decisione che può apparire spropositata, se non chiudi e poi si verificano casi, chi si prende la responsabilità? Ve li immaginate le polemiche? Meglio prevenire che curare». Sciapichetti chiama in causa anche l’assemblea legislativa delle Marche. «L’ordinanza di ieri sera peraltro credo sia condivisa da tutti i gruppi politici presenti in Consiglio Regionale che proprio due giorni fa avevano criticato il presidente per aver accettato l’invito di Conte a soprassedere alla chiusura delle scuole. In Liguria e in Friuli dove non c’erano casi, le scuole sono state chiuse due giorni fa e il governo non ha mosso un dito, nel caso delle Marche ha impugnato il provvedimento. Questa è la pura e semplice verità».
Matteo Ricci sindaco di Pesaro che attualmente registra l’unico caso di contagio (anche se l’esito del secondo tampone non è ancora stato reso noto) si appella al presidente Ceriscioli: «Lo invito a riallacciare i rapporti con il governo, la protezione civile e l’istituto superiore della sanità. Abbiamo bisogno di compattezza tra istituzioni se no è il caos. Basta vedere la confusione creata ieri sera. L’appello è a risedersi al tavolo e a trovare soluzioni comuni in modo da consentire anche ai sindaci di fare lavoro. L’istituto superiore di sanità inoltre ha detto che dove ci sono casi singoli non c’è emergenza quindi invito tutti alla calma. Il panico sta facendo più danni del virus. Speriamo che oggi sia la giornata del dialogo e non delle carte bollate perchè con le carte bollate non si governano situazioni come questa».
</
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati