La paura del Coronavirus non ha contagiato il Consiglio comunale di Osimo che, nel tardo pomeriggio di ieri 26 febbraio, si è regolarmente svolto nella Sala Gialla. In apertura di seduta si è insediata la consigliera pentastellata Caterina Donia, in surroga al dimissionario David Monticelli. Tra le novità annunciate durante il dibattito tra maggioranza e minoranza c’è quella dell’istituzione del rilascio dei certificati presso le edicole della città. Nel rispondere ad una interrogazione presentata dal consigliere d’opposizione Achille Ginnetti (Progetto Osimo Futura), il sindaco Simone Pugnaloni (Pd) ha comunicato che Osimo sarà uno dei primi Comuni della Valmusone a dotarsi dell’Anagrafica nazionale a partire dal prossimo 2 aprile. Grazie al servizio Anpr, un turista che arriva nella città potrà chiedere e ritirare in orario di apertura al pubblico all’Ufficio Anagrafe, ad esempio, un certificato di famiglia e viceversa un osimano che si trova in vacanza o domiciliato in un’altra città collegata al sistema Anpr potrà fare altrettanto. Subito dopo l’attivazione dell’Anagrafica si andrà a discutere l’accordo con il sindacato edicolanti per l’estensione del servizio che a quel punto permetterà di stampare certificati dei servizi democgrafici, nel rispetto delle norme sulla privacy e con la tutela dei dati sensibili, anche di domenica. Il consigliere Ginnetti si è detto soddisfatto ed ha inoltre rimarcato che sulla Anpr confluirà anche il fascicolo sanitario elettronico di ogni utente, in qualsiasi momento consultabile da soggetti dotati di credenziali.
Sempre il consigliere Ginnetti, con una seconda ordinanza, ha chiesto al sindaco di tracciare un elenco dei beni comunali lesionati dal terremoto 2016 e i tempi della loro ristrutturazione. Nel dirsi convinto che il 2020 potrebbe essere l’anno decisivo per il restyling di alcuni immobili, Simone Pugnaloni ha ricordato in aula che gli edifici lesionati dai movimenti sismici 2016-2017 sono: palazzo comunale, il teatro, la scuola primaria di Casenuove, la chiesa del cimitero maggiore; la scuola media Caio Giulio Cesare, la scuola primaria Santa Lucia, la scuola dell’infanzia di San Biagio, la palestra comunale di Passatempo, la balconata di via 5 Torri, la chiesa di San Niccolò e il mercato coperto. Fino ad oggi tutti gli interventi di messa in sicurezza sono stati realizzati con i fondi regionali. A breve sono in programma uno studio di vulnerabilità sismica su Palazzo comunale e sul palazzo ex Eca per poi improntare i lavori di adeguamento sismico sulla scorta delle risorse stanziate dall’Ufficio ricostruzione Marche. All’ex Eca saranno destinati 800 mila euro e in questo palazzo saranno trasferiti alcuni uffici comunali nella fase di avvio dei lavori a palazzo comunale, finanziati in due trance da 1.070.000 milioni e 2 milioni di euro.
Nel corso del pomeriggio di discussione, terminato in circa 2 ore e mezzo, sono stati approvati l’ordine del giorno sulle commemorazioni del Giorno del Ricordo e degli esuli istriani, presentato dal consigliere della Lega Alberto Maria Alessandrini, e l’odg firmato dai consiglieri del Pd per l’ampliamento con pensiline alle fermate del trasporto pubblico vicino alla scuola Marta Russo e all’Itcg Corridoni-Campana. Non è passato invece l’odg proposto dai consiglieri delle Liste civiche che chiedeva di mettere in campo misure di prevenzione, come santificazione e disinfezione dei luoghi e mezzi pubblici, per arginare il possibile ed eventuale contagio da Coronavirus.
Bocciato con i voti della maggioranza anche l’odg delle Liste civiche che impegnava l’amministrazione comunale alla riapertura del museo civico, ospitato a Palazzo Campana ma chiuso perché le stanze sono state rese inagibili dopo il sisma del 2016. L’assessore Pellegrini ha invitato i firmatari dell’odg ad emendare la proposta spiegando che il polittico del Vivarini in fase di restauro è stato alloggiato, in convenzione, al Museo Diocesano. Ha poi spiegato che l’amministrazione comunale sta anche valutando di istituire un unico sistema museale che possa inglobare tutte le opere di Osimo con orari di apertura certi per i visitatori e con personale formato, non soltanto volontari.
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