«Sconcerto per l’ex Concerto: il sindaco gioca a fare il magnanimo, dicendo che le poltroncine rosse dell’ex cinema ora vanno all’asta per le associazioni».
Argentina Severini ha fatto della salvezza del cinema Concerto una battaglia civica. Ora esprime sconcerto davanti alle foto delle poltroncine rosse rimosse dalla platea e dalla galleria dell’ex sala cinematografica che sarà trasformata in parte in auditorium comunale da 99 posti, in parte in sede della Biblioteca Francescana delle Marche e nei restanti spazi in camerette per ampliare l’offerta dell’ostello del civino conventi dei Minori conventuali. «Peccato – prosegue la pasionaria del Comitato Amici del Cinema Concerto – che la dichiarazione feisbuchiana sia arrivata dopo la pubblicazione di una foto da parte di una cittadina che le mostrava caricate alla bell’e meglio su un camioncino che sperava di dipartirsi nel più totale anonimato. E con questa immagine, che è una delle più desolanti che si potessero mai vedere negli ultimi anni, il sindaco si fa fotografare con il frate con cui ha portato avanti tale nefanda operazione».
«Il sindaco continua a dire che ci sta restituendo un cinema, quando ce l’ha tolto per sempre; continua a dire che Osimo sarà il fulcro nevralgico di un turismo culturale che potrà bere alla fonte della grandiosa biblioteca francescana, ora stupendamente ubicata ad Ancona in uno dei luoghi più idonei alla sua conservazione. – sottolinea Argentina Severini che parla a nome di Art 1 Mdp ma anche di Vas Valmusone – Continua a tralasciare che in realtà si tratta di una incredibile operazione commerciale che andrà ad incrementare il potenziale ricettivo della comunità religiosa dei francescani. Nulla di male ad aumentare le camere per l’ospitalità in pieno centro, ma che almeno ce lo dicessero chiaramente e non facessero tremila giri di parole, glissando sul punto cruciale di tutta l’operazione. Bei tempi quelli in cui il Pd di lotta si stracciava le vesti contro le liste civiche dicendo che il Cinema Concerto non si toccava e bisognava riaprirlo. Dove sono finiti tanti proclami? Nella cloaca del “quando si governa è diverso”? Nella cloaca della normalizzazione del potere gonfio e tronfio? E così diventa pietoso e insieme divertente, vedere che l’amministrazione trova il modo di inaugurare un piccolissimo spazio in centro per quattro benemerite associazioni e si vanta di rivivacizzare così il centro, di accrescere la possibilità di incontro, di promuovere l’associazionismo. E’ un grande rammarico dover constatare come tutto sia scivolato via tra le solite belle parole di circostanza, come se nessuno si fosse accorto che con una mano piccola piccola si faceva l’elemosina, mentre dall’altra era stato tolto quasi tutto: ci rimarrà il fantasmagorico auditorium da 99 posti a ginocchia strette. Ma va bene così… tutti giù ad applaudire. Il dissenso non è più di moda… Noi no, noi».
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