«Il Governo, nonostante il tira e molla, il ricorso al Tar e le ordinanze reiterate, ancora questa mattina ha lasciato la Marche fuori dalla riunione nella sede della Protezione Civile dove sono presenti solo i governatori di Veneto Lombardia ed Emilia-Romagna, coinvolti nelle modifiche del decreto emanato ieri sera dal Governo». Così commentano in una nota il commissario Paolo Arrigoni, insieme ai consiglieri regionali della Lega Sandro Zaffiri, Luigi Zura Puntaroni, Marzia Malaigia e Mirco Carloni. I leghisti dunque criticano il fatto che le Marche siano lasciate ancora senza una direttiva chiara in merito alla gestione dell’emergenza Coronavirus, dopo l’emanazione da parte del governo di un nuovo decreto ieri sera e l’annuncio del governatore Luca Ceriscioli di voler inviare le osservazioni della Regione per essere inseriti nelle zone con misure più restrittive, dopo che il numero di contagiati è salito a 24: 23 nel Pesarese e 1 nell’Anconetano. «Ancora questa mattina – commentano il leghisti – le Marche sono lasciate nella totale incertezza e senza risposte. Le famiglie non sanno ancora se domani mattina i bambini potranno andare a scuola oppure se saranno costretti a rimanere a casa. Le modifiche richieste dalla Regione e l’inserimento della provincia di Pesaro nella zona rossa poteva essere già inserito nel decreto di ieri elaborato dal Consiglio dei Ministri e non sotto forma di semplici osservazioni proposte dalla Regione. Il sottosegretario Morani che ora si prodiga per ottenere questo obiettivo, dove era nella giornata di ieri quando il decreto veniva redatto dal Governo? Perché non ha parlato ieri con i suoi colleghi di Governo? Queste continue incertezze e questo modo superficiale di gestire questa situazione di emergenza crea solo disagi ed incertezza nei marchigiani che vengono trattati ancora una volta da cittadini di serie B».
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