Coronavirus, la Regione fa i conti con la situazione economia e apre un tavolo tecnico per introdurre misure regionali a sostegno del mondo produttivo. Sul fronte sanitario, ha detto il governatore Luca Ceriscioli, «stiamo lavorando per allestire spazi e strumenti necessari a una situazione in continua evoluzione» e sul decreto del Governo: «avrei preferito mantenere le stesse misure prese per Pesaro e Urbino in tutte le Marche».
La Regione ha attivato un tavolo tecnico per introdurre misure regionali a sostegno del mondo produttivo danneggiato dall’emergenza Coronavirus. Saranno interventi integrativi di quelli nazionali, in corso di definizione in questi giorni. Oggi le organizzazioni produttive e sociali sono state invitate a Palazzo Raffaello per verificare bisogni e risposte necessarie, a partire dall’eventuale rimodulazione dei fondi europei. «Stiamo lavorando sul piano sanitario per allestire spazi e strumenti necessari a una situazione in continua evoluzione. Lo vogliamo fare anche sul fronte economico perché bisogna pensare anche alla ripartenza del sistema produttivo», ha detto il presidente Luca Ceriscioli nel corso dell’incontro. Presenti la vicepresidente Anna Casini e gli assessori Loretta Bravi, Manuela Bora e Fabrizio Cesetti. Il presidente ha dato, in diretta, l’annuncio della prima vittima marchigiana da coronavirus. «Le misure, con l’ultimo decreto governativo, sono state differenziate fra un’area e un’altra. Io avrei preferito mantenere su tutta la regione le stesse misure, ma il governo ha fatto la scelta di avocare a sé questa strategia, riconoscendo nella provincia di Pesaro e Urbino l’area più colpita – ha sottolineato Ceriscioli -. È logico che la situazione è molto fluida, in divenire, quindi con altrettanta attenzione adegueremo gli strumenti all’evoluzione della situazione».
L’assessore al Lavoro, Loretta Bravi, ha parlato di “un primo incontro dal quale devono emergere le esigenze del mondo produttivo e le prime risposte». Ha anticipato che, come Marche, «stiamo raccogliendo il fabbisogno e stiamo lavorando con gli altri assessori regionali per arrivare, con proposte coordinate, al confronto con il Governo. Le priorità sono due: quella di garantire lo stipendio ai lavoratori e il sostegno alle aziende. Poi sarà possibile parlare dei singoli comparti». Manuela Bora, ha ricordato che le Marche coordinano l’11esima Commissione (Attività produttive) della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome: «Ricopriamo un ruolo importante per proporre misure nazionali omogenee sul territorio nazionale. Lavoreremo per adottare soluzioni che affrontino l’attuale emergenza». L’assessore Fabrizio Cesetti ha parlato del Coronavirus come di «un terremoto in atto che sta colpendo tutto il Paese. Siamo in una fase di emergenza, che richiede una regia nazionale, che doveva essere addirittura europea e così non è stato. Va attivata una strategia economica e difensiva, con norme che favoriscano e snelliscano le attività produttive». I rappresentanti delle categorie economiche e sociali intervenuti hanno evidenziato la necessità di «dare segnali di compattezza, puntando a ottenere misure nazionali per una maggiore efficacia degli interventi (Daniela Barbaresi – Cgil Marche). È stata suggerita la possibilità di ricorrere, al livello locale, al Fondo di garanzia regionale (Gino Sabatini – Camera commercio Marche), mentre Confindustria Marche (Paola Bichisecchi) ha segnalato un impatto negativo rilevante, in corso, sul sistema produttivo e commerciale, con necessità di ricorrere ai fondi europei, ancora disponibili a fine programmazione. Dal mondo del terziario e dei servizi è venuta la richiesta di adottare «provvedimenti veloci e di rappresentare le problematiche marchigiane al tavolo nazionale».
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