Continuano ad arrivare utenti con i sintomi influenzali al pronto soccorso dell’ospedale di Osimo. Anche oggi sono stati diversi i pazienti, alcuni inviati in ambulanza dalla centrale del 118, altri che si sono presentati spontaneamente nel presidio ospedaliero con la febbre alta non rispettando però le regole di prudenza e cautela imposte dal ministero e del decreti del Consiglio dei ministri che invitano a contattare il numero verde (800936677 per le Marche dalle ore 8 alle ore 20) o il proprio medico di famiglia. All’Inrca-Osimo il pre-triage per accogliere i casi sospetti di pazienti contagiati da Coronavirus è stato ricavato nell’ambulatorio della guardia medica, lontano quindi dalla sala d’attesa del pronto soccorso e con ingresso esterno diverso, proprio per evitare compromissioni e a tutela di chi, affetto da altre patologie, attende invece la visita al pronto soccorso, dei medici e del personale infermieristico. Anche ai pazienti che seguono il percorso ‘protetto’ e da sottoporre al test, viene consegnata una mascherina da indossare. In alcune circostanze non è stato neppure semplice far capire a tutti che schermarsi con la mascherina non è solo un gesto di responsabilità e collaborativo ma necessario e obbligatorio per contribuire a fermare il contagio. I sanitari osimani, già ridotti di numero per l’assenza di colleghi in isolamento volontario, hanno dovuto minacciare di telefonare ai carabinieri.
Dopo il ricovero all’ospedale di Torrette di un osimano, risultato positivo al tampone, e considerata la crescita della curva epidemiologica in tutta la Provincia di Ancona, stamattina il sindaco Simone Pugnaloni ha scritto al Prefetto, al presidente della giunta regionale e ai vertici Asur per avere ragguagli sulla situazione locale. «Un atto che ho ritenuto doveroso nei confronti dei miei concittadini, quello di chiedere dati sul Covid-19 in citta’ in maniera tempestiva cosi da poter sostenere ogni iniziativa utile sul nostro territorio. – spiega Pugnaloni – Nella stessa giornata di oggi ho firmato l’ordinanza di sanificazione per gli uffici comunali, estesa a tutti gli enti controllati e collegati al Comune che hanno uffici a contatto con il pubblico».
Apprezzano e sostengono il lavoro degli operatori sanitari del Ss. Benvenuto e Rocco anche le Liste civiche Osimo che in una nota oggi parlano in senso più ampio di polemiche «in atto verso l’Ospedale di Osimo e di chi vi lavora. Sembrerebbe da parte di chi rappresenta i lavoratori dell’Inrca di Ancona e in particolare di un sindacato di categoria dei medici. I lavoratori dell’Ospedale di Osimo devono essere difesi pubblicamente, essi non c’entrano nulla con le decisioni della politica della chiusura dell’ospedale di rete da parte dell’Asur e continuano a prestare un valido servizio. La finalità sembra molto chiara: la chiusura dell’ospedale di Osimo. E’ stata scritta sembra una lettera molto pesante al direttore generale dell’ Inrca che invece cerca di sostenere la realtà di Osimo. Il documento sembra molto pesante e non risparmia nessuno». I movimenti civici attraverso l’ex sindaco Dino Latini, hanno contattato il direttore dell’Inrca, ricevendo «conferma della polemica in atto con previsione di riunione di ricomposizione». La proposta avanzata dalle Liste civiche resta quella di «riaprire l’Ospedale di Osimo quale ospedale pubblico dell’area vasta 2 dell’Asur».
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