«Carissimi ragazzi, come in tante occasioni scolastiche in cui, nel bene o nel “male” siamo stati vicini, anche in questa circostanza sento l’esigenza di rivolgermi a voi. Non potendovi parlare personalmente ho pensato di scrivere queste poche righe per comunicarvi alcune riflessioni». Inizia con queste parole la lettera scritta dalla preside Elisabetta Micciarelli e rivolta agli alunni dell’Istituto Comprensivo Grazie-Tavernelle. Le parole della dirigente sono state pubblicate sul sito web delle scuole a pochi giorni dalla notizia della sospensione delle lezioni su tutto il territorio nazionale fino al 15 marzo a causa dell’emergenza Coronavirus. «Parto da un pensiero, da quel sentimento di fiducia che nutro nei vostri confronti e al quale ora faccio appello – ha scritto la preside -. Tutti voi, nessuno escluso, è informato della situazione che l’Italia e il mondo intero deve affrontare. La scuola, quella che conosciamo, fatta in presenza, sotto lo stesso tetto, in una vicinanza ravvicinata tra compagni e insegnanti, dovrà subire un’ulteriore pausa. Purtroppo nessuno di noi è “in vacanza”, ma siamo costretti a restare lontani dai nostri luoghi abituali di studio per far fronte a un’emergenza sanitaria. Mi auguro che le nostre vite possano riprendere al più presto il loro corso, ma tanto più in questo momento credo servano, da parte vostra, serenità e impegno. Ce la possiamo fare. Ce la dobbiamo fare. E questo dipende anche da voi. Queste giornate non possono trascorrere tra un video game e un altro sempre iperconnessi… Immagino che trascorrere un tempo vuoto per un lungo periodo non sia facile e che la tentazione di lasciarsi andare, mollare lo studio, la lettura, l’impegno intellettuale sia molto forte». E ancora: «Per questo i vostri docenti si stanno adoperando per inviarvi materiali, compiti, suggerimenti di lettura. Fate quanto i vostri insegnanti vi propongono a distanza, non con la stessa serietà con cui lo fate quotidianamente quando sapete di trovarvi, all’indomani, di fronte a interrogazioni o verifiche, ma ancora con maggior serietà perché non dovrete rendere conto a nessuno se non a voi stessi. Vedo già materializzarsi alcune idee: “Ecco, ci mancava la Preside con i suoi discorsi…” Vi invito come sempre, a riflettere e a pensare. Sono certa che tutti sappiate con quanto affetto e con quanta stima mi rivolgo sempre a voi perché credo nella vostra serietà, perché ho a cuore il vostro futuro e sono certa che saprete dare il meglio di voi anche in questo momento. Mi rivolgo a tutti, non solo ai più grandi che alla fine di questo anno scolastico dovranno affrontare la prova d’esame. Questa circostanza può rappresentare un’opportunità per crescere, per maturare, per sviluppare quel senso di responsabilità indispensabili per ogni esperienza della vita. Non lasciatevela sfuggire!»
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