Aggiornamento delle 18 – Il Gores ha comunicato il decesso di quattro pazienti nella giornata odierna. Si tratta di tre uomini di 73, 76 e 88 anni, e di una donna di 87 anni. Erano tutti originari di Pesaro, tranne che il 76enne, domiciliato a Montelabbate. I decessi sono avvenuti tra i presidi di Marche Nord e Urbino. Le vittime avevano patologie pregresse. Dall’inizio del contagio, sono 22 i morti risultati positivi al Coronavirus. Come comunicato dalla Regione, l’età media delle vittime, finora, è di 80,5 anni. Avevano tutte pregresse patologie. Tra i deceduti, 17 uomini e 5 donne. 19 provenivano dalla provincia di Pesaro, 2 di Ancona e 1 di Macerata.
Sono 86 i nuovi casi di contagio da Covid-19 nelle Marche. A comunicarlo è stato il Gores nell’aggiornamento delle 12. Sono 479 i campioni positivi, su un totale di 1656 testati fino a oggi. Ieri, i casi positivi si erano fermati a 393. Dall’inizio del contagio, sono 18 i decessi registrati, quasi tutti pazienti provenienti dalla provincia di Pesaro-Urbino, la più colpita a livello regionale dal contagio. Per quanto riguarda l’Anconetano, i tamponi positivi sono 110, 29 in più rispetto a ieri. In provincia di Pesaro i casi sono 342, nel Maceratese 17 e nel Fermano 8. Primo caso in provincia di Ascoli Piceno. In isolamento domiciliare ci sono 1909 persone, di cui 299 operatori sanitari. 1645 sono sintomatici, 264 non presentano sintomi. I ricoveri nelle strutture ospedaliere della provincia hanno toccato quota 278. In terapia intensiva sono ricoverate 66 persone, 212 negli altri reparti. In mattinata non si è registrato alcun decesso. Il governatore Luca Ceriscioli: «Le curve epidemiologiche – ha detto – ci indicano la direzione dei prossimi giorni: stiamo andando verso il raddoppio dei casi. Sarà una settimana di trincea e noi continuiamo a lavorare perchè la sanità sia pronta. Invito di nuovo tutti i cittadini a osservare strettamente le indicazioni per contenere il contagio e ringrazio di cuore tutti gli operatori della sanità che in questi giorni stanno svolgendo una lavoro straordinario».
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