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Nuovo Inrca, lavori assegnati
dopo un altro passaggio di consegne
Fuori Cmc, la capofila è ConsCoop

ANCONA – Lo scorso 10 febbraio è stato formalizzato il recesso della ditta romagnola, al momento in regime di concordato preventivo, quale responsabile del cantiere, e la prosecuzione del rapporto contrattuale in essere con le società mandanti, come stabilito nel decreto di giunta regionale n. 16 del 6 marzo

Il plastico del nuovo ospedale Inrca-ospedale di rete dell’Aspio di Camerano

 

Eppur si muove. Ennesimo stop and go nella travagliata storia del cantiere per il nuovo Inrca, l’ospedale di rete ad Ancona sud che fatica a vedere la luce, gravato da continui ricorsi e fallimenti. Lo scorso 10 febbraio, è stato formalizzato il recesso della romagnola Cmc (al momento in regime di concordato preventivo) quale ditta responsabile del cantiere, e la prosecuzione del rapporto contrattuale in essere con le società mandanti, come stabilito nel decreto di giunta regionale n. 16 del 6 marzo. Ad assumere la qualifica di mandataria, in sostituzione della Cmc, sarà la ConsCoop Società Cooperativa di Forlì, con modifica della rete temporanea d’impresa. La stipula dell’accordo è stata autorizzata con atto dell’ufficio fallimenti del Tribunale di Ravenna lo scorso dicembre. I lavori dovrebbero – ed il condizionale è d’obbligo, visti gli sfortunati precedenti – riprendere il pieno regime dopo mesi al rallentatore a causa del commissariamento. Il progetto prevede un investimento di circa 70 milioni di euro per 250 posti letto (in grado di ospitare dai 13 ai 14 mila ricoveri all’anno), sei sale operatorie, 30 ambulatori, un pronto soccorso con area OBI, servizi di diagnostica e aree per la ricerca scientifica. Un totale di circa 60.000 mq di superficie, oltre agli spazi esterni per i parcheggi e per l’atterraggio dell’elisoccorso. La storia del nuovo Inrca è costellata delle sventure legali, economiche e finanziarie che hanno colpito le quattro ditte avvicendatesi dal 2012 ad oggi. La prima contestazione, nel 2012 appunto, si è tradotta con il passaggio di consegne dalla Gdm Costruzioni di Peschiera Borromeo alla Cesi cooperativa di Imola. Impresa, quest’ultima, che ha dovuto però rescindere il contratto a seguito della sua messa in liquidazione coatta amministrativa. È quindi subentra la Matarrese Spa, terza classificata nella gara, ma una sentenza del Consiglio di Stato del 2016 ha poi stabilito che i lavori venissero affidati al consorzio guidato dalla Cmc Ravenna, dopo il ricorso fatto dalla società romagnola che lamentava errori nei punteggi assegnati nella gara. Un ulteriore intoppo è emerso dopo alcune indagini effettuate ad agosto del 2017. I sondaggi hanno evidenziato problematiche e vizi di realizzazione in corrispondenza della parte sommitale dei pali costituenti la paratia di valle e, dopo un tempo tecnico per individuare la soluzione migliore da adottare, solo ad aprile 2018 la Regione ha approvato il progetto esecutivo dei lavori relativi al ripristino della paratia. Ultima tegola, la richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo da parte della Cmc, nel dicembre 2018, poiché in affanno economico.

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