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Coronavirus, alla Fincantieri
una trentina di operai in quarantena

ANCONA - La decisione dello stabilimento dopo la presunta positività di un lavoratore appartenente a una ditta in appalto. In isolamento parte dei colleghi

 

Sospetto caso di Coronavirus nello stabilimento della Fincantieri di Ancona: chiusi due locali a bordo di un nave in costruzione e un’officina di terra. Circa trenta operai in isolamento.  «Nella serata di ieri (martedì, ndr) Fincantieri  – ha fatto sapere in una nota l’azienda – è venuta a conoscenza, tramite un’informativa del responsabile di un’impresa d’appalto che opera all’interno del proprio stabilimento di Ancona, che un proprio dipendente sembrava potesse risultare positivo al COVID-19. La Direzione di stabilimento, dopo aver informato le strutture competenti del territorio e in stretto raccordo con esse e pur in attesa di conferma da parte delle stesse circa la positività del lavoratore, cautelativamente ha immediatamente posto in essere quanto previsto dalle procedure di emergenza appositamente predisposte da Fincantieri per questo tipo di eventualità. Individuati le persone che risultano essere state a più stretto contatto con il lavoratore segnalato, peraltro già assentatosi dal 3 marzo, le stesse sono state invitate a rimanere presso il proprio domicilio pur non presentando alcun sintomo riferibile al Coronavirus. Il loro rientro sarà possibile una volta trascorso il periodo di 14 giorni come previsto dalle indicazioni delle Autorità Sanitarie».

Francesco Rubini

E ancora: «Sono state individuate altresì le aree operative, le aree di servizio e le attrezzature da lavoro sulle quali intervenire con procedure mirate di sanificazione, provvedendo contestualmente alla loro segregazione temporanea». Sulla situazione all’interno del cantiere navale è intervenuto il consigliere comunale Francesco Rubini, di Altra Idea di Città: «Siamo preoccupati per la mancanza di misure di protezione dei lavoratori delle aziende manifatturiere di Ancona. In particolare pensiamo alla situazione del porto con specifica attenzione al Cantiere navale, dove lavorano circa 4000 operai, dove attualmente non sono garantite le norme di sicurezza emanate dal governo, tra cui le distanze delle postazioni di lavoro. Riteniamo debbano essere assunti i provvedimenti necessari per tutelare la salute dei lavoratori, tra cui la riorganizzazione dei turni, senza escludere la chiusura temporanea dello stabilimento fino a quando non saranno garantiti gli standard di sicurezza, salvaguardando il reddito dei lavoratori. Tutelare la salute ora per garantire la produzione normale è l’unica strategia possibile».

 

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