Non poteva che chiamarsi Eva, come la prima donna. E’ venuta al mondo al Covid hospital di Civitanova ed è la prima nata nelle Marche da una mamma positiva al Coronavirus. Il suo gemito ha chiuso nel segno della speranza una delle giornate più nere per le Marche nel bilancio dei decessi da Coronavirus. La piccola Eva e la sua mamma stanno bene. La mamma è di Ancona e ha 37 anni. E’ stata trasferita appena il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Civitanova è stato attrezzato per le gestanti Covid positive. E la piccola Eva è nata con parto naturale ed è bella e in salute e pesa 3 chili e 200 grammi. A darne la notizia è stato il presidente della Regione Luca Ceriscioli: «un fiocco rosa, una notizia che ci dà speranza – ha scritto – al punto nascita Covid di Civitanova è nata Eva. E’ la prima nascita nelle Marche da una mamma risultata positiva al Coronavirus. Per queste mamme all’ospedale di Civitanova è stato riservato un apposito ambiente, per garantire il parto in sicurezza sanitaria. Benvenuta alla piccola Eva e un grande in bocca al lupo alla mamma, con gli auguri di tutta la regione Marche». Ad assisterla il personale medico e ostetrico del reparto guidato dal dottor Filiberto Di Prospero. E nello scatto postato dal Governatore delle Marche la mamma appare serena e soddisfatta e alza le dita in segno di vittoria. E se quello di Eva è il primo parto della Regione avvenuto al Covid hospital, a Macerata negli ultimi due giorni si è assistito a 14 nascite. Di queste, addirittura 4 sono gemellari. «A Macerata avevamo già bloccato gli accessi per visite e per soggetti con sintomi sospetti 20 giorni fa – spiega Mauro Pelagalli, direttore del Dipartimento materno infantile di Macerata e Civitanova – questo ci ha consentito di garantire alle donne, non solo maceratesi ma di tutte le Marche un parto sicuro in un reparto no covid. Abbiamo invece riservato l’Ostetricia di Civitanova alle donne Covid. In questo modo l’Area vasta 3 con grande competenza si è fatta carico di neo mamme e future mamme. Molte partorienti arrivano da zone in cui l’Ostetricia non è più utilizzabile. Questo ci ha portato al numero di parti di ieri e oggi. Un numero che fa ben sperare. Certo non ci fanno dimenticare i tanti morti di questi giorni, ma tante nascite mi sembrano un buon augurio per il futuro»
(l. b.)
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