facebook rss

Covid 19, contro la serrata
è corsa delle aziende
alla cassa integrazione

DECRETO 'CURAITALIA' - Nel Fabrianese la Whirlopool, la Ariston e l'Elettrolux hanno annunciato ai sindacati l'accesso agli ammortizzatori sociali con riduzione dell'attività produttiva

Una manifestazione di protesta della Fiom-Cgil Ancona (Foto d’archivio)

 

 

Coronavirus e decreto ‘CuraItalia’, è corsa delle aziende ad attivare gli ammortizzatori sociali per affrontare lo stop imposto per contrastare la diffusione dei contagi da Covid 19. «La mascherina non ci basta: vogliamo che anziché ricorrere a dispositivi individuali venga finalmente intrapresa la strada di una garanzia collettiva che può passare solo per il fermo produttivo delle attività non essenziali». Lo sta chiedendo a gran voce da giorni, la Cgil Fiom, il sindacato dei metalmeccanici messo in campo azioni di lotta «e siamo pronti a riproporle perché troppo spesso la risposta è sempre la stessa: prima i clienti, il fatturato, il profitto…. poi le persone». Nell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, con l’incremento dei casi di contagiati da Coronavirus le rappresentanze sindacali nelle aziende, siano Rsu piuttosto che Rls, affrontano quotidianamente una battaglia per tutelare la salute di chi è costretto a lavorare mettendo a rischio anche la propria salute. «Le imprese – sottolinea la Cgil Fiom Ancona – stanno sbagliando comportamento: dopo l’ultimo decreto legge che introduce ammortizzatori sociali in deroga per Covid 19, si assiste ad una massiccia richiesta di domande di apertura di Cigo che solo in pochissimi casi ha il fine della chiusura temporanea, quindi richiesta con l’obiettivo di tutelare la salute delle persone che lavorano: così non va bene. Sono necessari controlli stringenti sull’effettivo utilizzo dell’ammortizzatore stanziato, è necessario un repentino cambio di passo: la Fiom di Ancona torna a chiedere con forza di fermare tutte le attività che non siano essenziali nella lotta che siamo costretti a combattere, questa e’ l’unica strada per tutelare le persone e fermare il diffondersi del covid 19 che sta dilagando nel paese e nei posti di lavoro».

WHIRLPOOL – Per ora è stata comunicata l’apertura della cassa integrazione alla Whirlpool di Fabriano.  È stato concordata oggi con Whirlpool l’apertura della cassa integrazione speciale per Covid-19. «Benché le attività produttive proseguano con l’adozione delle misure imposte dal Protocollo fra governo e parti sociali, la cassa verrà aperta in tutto il gruppo poiché la situazione di emergenza potrà rendere necessarie chiusure parziali o totali in qualsiasi fabbrica o ufficio. – fanno sapere Fim- Fiom- Uilm – È sempre più chiaro che il dramma sanitario sta innescando anche paurose ricadute economiche. Infine, come sindacato rinnoviamo l’appello alle Istituzioni affinché sostengano lavoratori e imprese nello sforzo di coniugare sicurezza e lavoro, uno sforzo a ben vedere virale per continuare a portare avanti il nostro Paese in questo frangente così difficile».

ELETTROLUX – Anche la Electrolux di Cerreto D’Esi  ha comunicato l’apertura della cassa integrazione. «E’ stata concordata in tutti gli stabilimenti del gruppo l’apertura della Cassa integrazione speciale per Covid-19 e in ogni stabilimento verrà avviato il confronto con le organizzazioni sindacali territoriali e le Rsu. – conferma la segreteria Fiom-Cgil nazionale – La situazione di emergenza renderà necessarie giornate di chiusura collettive e giornate con riduzioni a sei ore nelle quali le attività produttive proseguiranno con l’adozione delle misure imposte dal Protocollo fra governo e parti sociali».

ARISTONTHERMO – Si è svolto ieri un colloquio telefonico tra la Ariston di Fabriano e i sindacati che pochi giorni fa hanno chiesto la messa in sicurezza e la chiusura di tutti gli stabilimenti Aristonthermo e Thermowatt, nel rispetto delle ultime disposizioni governative a tutela della salute dei lavoratori.«L’azienda ribadendo che sta facendo tutto quanto possibile per garantire la sicurezza dei propri dipendenti, – ricordano Fim Fiom Uilm Ancona – ha accolto la nostra richiesta di utilizzare lo strumento della Cassa integrazione per 9 settimane, ci ha confermato che da oggi verificherà le chiusure degli stabilimenti iniziando un rallentamento delle produzioni da prima, fino alla fermata produttiva. Tali fermate saranno differenziate per ogni singolo stabilimento coinvolgendo le Rsu e Rls, le fermate comprenderanno anche gli uffici centrali, uffici periferici, reparti tecnici sia della provincia di Ancona che di Agrate Brianza che si trova al centro del focolaio principale in Lombardia. Verranno sospesi inoltre anche parte dei dipendenti che stanno operando in Smart Working utilizzando gli strumenti a disposizione. Inoltre l’azienda vista la situazione di emergenza creatasi con l’espandersi del virus in tutta Europa e nei mercati di riferimento sta monitorando e studiando strategie e modalità d’intervento». Le sigle sindacali hanno inoltre condiviso l’utilizzo dei due strumenti messi a disposizione dei decreti riguardanti i permessi  per la legge 104 (18 giorni in totale per i mesi di marzo ed aprile) e i congedi parentali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X