Emergenza Coronavirus, Altra Idea di Città e Fratelli d’Italia chiedono il ripristino del Consiglio comunale, ovviamente utilizzando le piattaforme online. «Dopo ormai due settimane di chiusura totale di ogni attività politico-istituzionale in città – afferma il consigliere Francesco Rubini – riteniamo necessario e non più rinviabile la riapertura delle attività consiliari secondo le modalità telematiche già delineate dal governo centrale. Lo Stato di Emergenza non può infatti azzerare le basilari regole democratiche a partire da un confronto tra maggioranza e opposizione nell’interesse comune della città che, di qui in avanti, dovrà prendere importanti decisioni a tutela della salute pubblica dei nostri concittadini». E ancora: «Se c’è una certezza in questa fase così drammatica e che solo insieme potremo uscirne il prima, e nel miglior modo possibile». Angelo Eliantonio di FdI: «La sospensione totale della politica in questa fase emergenziale è molto grave a tutti i livelli. Persino l’inattività del nostro Consiglio comunale è intollerabile, l’organo istituzionale più importante della nostra città deve essere messo nelle condizioni di poter operare; sono tante, ad esempio, le domande che vorrei fare alla giunta Mancinelli. Dai contagi Coronavirus di Villa Almagià, residenza protetta gestita dal Comune di Ancona, alla questione della mancata cassa integrazione per i lavoratori della Ladisa, che per conto dello stesso Comune gestisce la somministrazione, la preparazione e la cottura dei pasti delle mense scolastiche».
«E’ il Consiglio comunale il luogo deputato alla costruzione della dimensione politica di quell’unità nazionale e comunitaria di cui oggi abbiamo disperatamente bisogno. Solo qui possono essere correttamente definiti i ruoli e le responsabilità nella gestione dell’emergenza e le misure più efficaci per il rilancio della nostra economia cittadina. Sono giorni che la Presidente del Consiglio comunale Dini non è in grado di organizzare neanche una semplice riunione online fra i presidenti dei gruppi consiliari che potrebbe definire tempi e modalità per la ripresa dell’attività attraverso piattaforme web per la videoconferenza; questa mattina ne abbiamo chiesto ufficialmente un’immediata convocazione. I casi sono due: o il Consiglio comunale non serve, e questo sarebbe terribile, o il Consiglio serve e non lavorerà fino alla fine dell’emergenza, cosa che sarebbe ancora più grave».
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