«Sono state poste all’attenzione di questo Consiglio dell’Ordine forme di promozione professionale realizzate su social network, ma anche sulla carta stampata, volte ad offrire servizi legali per l’ottenimento del risarcimento del danno nei confronti delle strutture sanitarie e degli esercenti la professione sanitaria, ovvero una prima consulenza gratuita in relazione all’applicazione dei decreti che in questi giorni si stanno susseguendo. Tali promozioni pubblicitarie ledono la dignità, l’onore, il decoro e l’integrità di una professione che ha un altissimo ruolo sociale e costituzionale». E’ perentorio il richiamo a firma del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ancona messo nero su bianco con lettera indirizzata agli iscritti e voluta dal Consiglio dell’Ordine. «Ricordiamo ai nostri iscritti – insiste l’avvocato Miranda – che tali attività rientrano nelle ipotesi di accaparramento della clientela censurate dagli art 32 e 35 della Legge Professionale Forense e ledono la dignità della nostra professione». La presa di posizione è dunque chiara. «L’Ordine degli Avvocati di Ancona -si legge nella lettera – si dissocia da queste operazioni di sciacallaggio mediatico, soprattutto in un momento in cui tutti gli esercenti la professione sanitaria hanno dato ampia dimostrazione di coraggio, professionalità ed umanità nei confronti degli Italiani ed operano in condizioni estreme, anche a rischio di essere contagiati o di contagiare i propri familiari». L’appello del Consiglio dell’Ordine è di «evitare di porre in essere iniziative di questo tipo in spregio all’elementare regola deontologica e a rimuovere questo tipo di comunicazione dai propri profili social» e che «l’Ordine provvederà a vigilare ed a segnalare immediatamente al Consiglio Distrettuale di Disciplina eventuali forme di comunicazione non corrette, che si profilano come forme di sciacallaggio mediatico». «A nome dell’’Ordine degli Avvocati di Ancona – conclude Miranda – esprimo la vicinanza e solidarietà a tutti i medici, infermieri e gli esercenti la professione sanitaria che in questo momento storico così difficili stanno dando alta prova di professionalità e umanità; una lezione che deve essere di insegnamento per tutte le categorie professionali».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ma come?
Fino ad un mese fa ci “andavate a nozze” con le cause a medici e personale sanitario…
adesso non è più etico?
quando combattevano contro il cancro o “malattie minori” erano meno rispettabili.
quando difendete un colpevole, dove ve la mettete l’etica?
la verità è che siete marci per antonomasia.