In una lunga lettera indirizzata ai presbiteri, ai diaconi, ai religiosi e alle religiose e a tutti fedeli, l’arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo, mons. Angelo Spina fissa gli orientamenti e le disposizioni per la Settimana Santa. «Ci apprestiamo a viverla in una situazione di emergenza sanitaria mondiale a motivo della pandemia del Covid-19 senza poter vivere comunitariamente le celebrazioni pasquali, questo ci rattrista e ci dà tanta sofferenza, ma dobbiamo accogliere la strada che la Provvidenza ci indica.- scrive l’arcivescovo – Vivremo pertanto la Pasqua anzitutto nelle nostre case con l’ascolto della parola di Dio e la ricchezza dei simboli celebrati nella Chiesa domestica. Saranno le nostre abitazioni il tempio in cui celebrare la fede: come avveniva nelle case dei primi cristiani. Tanti seguiranno le celebrazioni dalla televisione, dal monitor del computer, dall’IPad, dallo smartphone, strumenti diventati in questo periodo “piccole cappelle digitali”. Poi citando le parole di Papa Francesco durante la preghiera che ha presieduto sul sagrato della Basilica di San Pietro, lo scorso 27 marzo, il presule rileva che la data della Pasqua non può essere posticipata. Di qui le nuove disposizioni in linea con quelle diramate dalla Santa Sede e dalla Cei. Prevedono che le solenni celebrazioni liturgiche previste dal Messale Romano per la Domenica delle Palme e il Triduo Pasquale dovranno svolgersi nelle chiese, a porte chiuse, con il minimo di presenze necessarie ad una degna celebrazione. «Oltre il presidente e il diacono, sia presente solo chi svolge i vari compiti liturgici, ribadendo l’obbligatorietà che siano rispettate tutte le misure sanitarie, a partire dalla distanza fisica tra i partecipanti» sottolinea mons. Spina.
LE CELEBRAZIONI RELIGIOSE – «I fedeli, adeguatamente informati dell’ora dell’inizio delle celebrazioni, sono invitati a partecipare devotamente alle medesime in modo che possano unirsi in preghiera, dalle proprie abitazioni, in spirito di comunione ecclesiale. – aggiunge l’arcivescovo – Tutti i fedeli sono invitati da casa a collegarsi alle celebrazioni dell’Arcivescovo o della propria comunità, che verranno trasmesse attraverso la televisione o gli altri mezzi di comunicazione. A tutti si raccomanda di avere maggior cura, in questi giorni, dei momenti di preghiera personale e familiare». A questo scopo saranno predisposti sussidi specifici a cura dell’Ufficio liturgico diocesano che si trovano sul sito: diocesi.ancona.it
LE CONFESSIONI – Resta in vigore l’attuale disposizione dell’autorità civile per la quale, nonostante siano sospese le celebrazioni delle messe e degli altri riti religiosi con la partecipazione dei fedeli, sono consentiti l’apertura e l’accesso dei fedeli ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori di almeno un metro. «Sarà più difficile per molti quest’anno accostarsi come di consueto al sacramento della Confessione prima di Pasqua.- ricorda ancora l’arcivescovo di Ancona-Osimo – Tuttavia nella misura del possibile, con gli accorgimenti prescritti (spazio aperto, distanza di almeno un metro, ricorso alla mascherina) sarà cosa buona e lodevole per chi può accostarsi alla confessione sacramentale. Il “caso di necessità” si ravvisa quando vi sia pericolo di vita, oppure quando, per timore di contagio o altri motivi, è impossibile avvicinare l’ammalato, o mantenere la necessaria riservatezza. In ogni caso l’assoluzione deve essere data dal sacerdote presente di persona e deve essere udibile, anche a distanza, da chi riceve il sacramento. Si ricordi ai fedeli la necessità – superata l’emergenza – di confessare i peccati gravi che sono stati assolti senza poter fare la confessione individuale. I sacerdoti che dovessero ricorrere all’assoluzione generale, ne informino l’arcivescovo». Qualora non sia possibile ricorrere all’assoluzione sacramentale, mons. Spna ricorda a tutti la dottrina generale per la quale, «nell’impossibilità di accostarsi al confessore, anche il solo proposito di ricevere appena possibile l’assoluzione sacramentale, accompagnato da una preghiera di pentimento (il Confesso a Dio onnipotente, l’Atto di dolore, l’invocazione “Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di me”) ottiene il perdono dei peccati commessi, anche gravi, e la riconciliazione con Dio». Gli ammalati in isolamento possono avere contatto solo con il personale sanitario. Il cappellano può accedere con gli appositi ausili sanitari. «Qualora se ne ravvisi l’opportunità, il cappellano dell’ospedale può dare a qualcuno del personale sanitario giudicato idoneo, la facoltà di portare la SS.ma Eucaristia agli ammalati che la chiedano».
LA SETTIMANA SANTA – Domenica delle Palme. Alle ore 10.30 l’arcivescovo presiederà la celebrazione della S. Messa (trasmessa in diretta su èTvMarche canale 12) che inizia con la benedizione dei rami di ulivo e la processione introitale alla Messa. Nelle chiese parrocchiali la celebrazione si compirà commemorando l’ingresso del Signore in Gerusalemme in forma semplice (terza forma del Messale Romano), cioè con il canto di ingresso previsto dal Messale in forma responsoriale e con la dovuta solennità. Non è quindi prevista la benedizione dei rami di ulivo. per farli venire a prendere in seguito dai fedeli.
Giovedì Santo – La Messa crismale date le attuali limitazioni viene trasferita ad una data successiva alla Pasqua. «Si ricorda che, in caso di necessità,- rammenta mons, Spina- in cattedrale è disponibile l’olio degli infermi benedetto lo scorso anno. Messa in Coena Domini». Alle ore 17 l’arcivescovo celebrerà, in Cattedrale, la Messa nella Cena del Signore che verrà trasmessa in diretta su èTV Marche canale 12. Nelle altre chiese si può celebrare con le restrizioni prescritte. Saeà omessa la lavanda dei piedi e la processione al termine della celebrazione. «Il Santissimo Sacramento viene riposto nel Tabernacolo senza adorazione solenne. Non vengono allestiti altari per la reposizione, né si incoraggiano le visite consuete e le veglie di adorazione. – sottolinea il presule – In questo giorno, in via straordinaria, è concessa ai singoli presbiteri la facoltà di celebrare la S. Messa nella Cena del Signore in luogo adatto, senza concorso di popolo. I presbiteri che non hanno la possibilità di celebrare la Santa messa celebreranno – in alternativa – i Vespri».
Venerdì Santo – È giorno di digiuno e di astinenza dalla carne. Alle ore 17 l’arcivescovo presiederà nella cattedrale di San Ciraco la solenne celebrazione della Passione del Signore che verrà trasmessa in diretta su èTV Marche canale 12. Nelle altre chiese si celebra la Passione all’orario stabilito, nella forma prevista e con le limitazioni del momento. «Quest’anno, nella solenne preghiera universale si introduca (prima dell’ultima) una speciale intenzione (che sarà preparata dall’Ufficio liturgico diocesano) per la situazione attuale di epidemia. Nel rito di Adorazione della Croce si ometta il bacio. Anche le tradizionali processioni (Via Crucis o “processione del Cristo morto”) sono soppresse» rimarca l’arcivescovo di Ancona-Osimo.
Sabato Santo – Alle ore 21, sempre nella Cattedrale di Ancona, l’arcivescovo presiederà la Veglia pasquale che verrà trasmessa in diretta su èTV Marche canale 12. Nella parrocchie tutto si svolge all’orario stabilito, con le limitazioni del momento. La liturgia battesimale si compie nella forma più semplice, senza la benedizione del fonte e senza celebrazione di Battesimi.
Domenica di Pasqua – Alle 10.30 l’arcivescovo presiederà la S. Messa in Cattedrale, che verrà trasmessa in diretta su èTV Marche canale 12. Le celebrazioni nelle altre chiese, devono rispettare le stesse indicazioni delle altre domeniche.
PRIME COMUNIONI E CRESIME– «Vi raccomando un uso giudizioso, discreto e adeguato delle grandi potenzialità offerte dal Web e dai Social media, al fine di favorire la partecipazione dei fedeli alla preghiera della propria comunità. – esorta l’arcivescovo Spina rivolgensodi ai sacredoti – Le celebrazioni potranno essere trasmesse solo in diretta, attraverso i diversi mezzi della comunicazione sociale, da un luogo sacro, debitamente preparato e avendo molta cura del corretto svolgimento della celebrazione liturgica e della sua regia per la trasmissione. Si garantisca il pieno rispetto delle condizioni di sicurezza e di prevenzione del contagio per l’operatore, il celebrante, il diacono, il lettore, l’organista, il cantore». Per le prime Comunioni e Cresime nel tempo Pasquale le parrocchie sono invitate a considerare l’opportunità di trasferire queste celebrazioni in altra data in accordo con le famiglie. Il congedo dai fedeli che muoiono in tempo di restrizioni. «Una delle sofferenze più grandi in questo periodo, per quanti hanno dovuto affrontare la morte, è l’assenza del conforto della vicinanza dei propri cari;- rimmanta mons. Spina – senza dimenticare le famiglie che non hanno potuto neppure celebrare per i propri defunti i riti esequiali: a tempo opportuno verranno celebrate le Messe di suffragio e ricordati tutti i morti di questo periodo».
AMMINISTRAZIONE DEGLI ALTRI SACRAMENTI – Qualora ci sia necessità di amministrare il Battesimo, per imminente pericolo di vita, «questo avvenga nella forma abbreviata prevista dal Rito, senza toccare il corpo del battezzando, – avverte l’arcivescovo – con guanti monouso per le unzioni. Il Viatico sia portato dal ministro ordinato, senza toccare le labbra del malato, né i familiari, usando mascherina e guanti monouso. Analogamente per l’Unzione degli Infermi il presbitero non tocchi il malato, usi mascherina e guanti monouso. Nelle sagrestie si curi con particolare attenzione l’igiene ambientale e la conservazione delle ostie e del vino destinati alla consacrazione. Si provveda a dotarsi di un dispensatore di soluzione igienizzante e di asciugamani di carta monouso» . Stesse misure preventive vengono previste per la biancheria dell’altare. «Anche attraverso queste attenzioni, – conclude la sua lettera l’arcivescovo Spina – desideriamo manifestare la premura verso il popolo di Dio che ci è affidato e celebrare nel modo migliore possibile i giorni santi della Pasqua. La luce della fede infonda nei nostri cuori la certezza che solo Cristo risorto ha il potere di annientare le nostre paure. Su tutti voi invoco la benedizione di Dio».
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