di Talita Frezzi
Raffica di polemiche in città per la messa celebrata ieri, in occasione della domenica delle Palme, nella chiesa di San Francesco Di Paola, vicino all’Arco Clementino di Jesi, cui hanno partecipato una decina di fedeli nonostante le restrizioni delle ordinanze per il contenimento del Coronavirus e le indicazioni del vescovo della Diocesi. Da circa un mese infatti, la Diocesi ha inviato ai sacerdoti una lettera con delle indicazioni per regolamentare le funzioni, soprattutto in vista della Settimana Santa e dell’imminente santa Pasqua. Tra le indicazioni, quelle di ridurre i tempi delle messe a una ventina di minuti, senza cori, ne eucarestia e di celebrarle a porte aperte ma senza fedeli. Invece a San Francesco di Paola i fedeli, vedendo le porte della chiesa aperte, sono sgusciati dentro e hanno assistito alla breve cerimonia: senza guanti nè mascherine. I residenti del quartiere hanno lanciato l’allarme alla Polizia locale. Quando gli agenti sono intervenuti, tuttavia, la cerimonia era finita e i fedeli erano già andati via. Hanno trovato solo il sacerdote, don Vittorio Magnanelli, che dal canto suo certamente non avrebbe potuto interrompere la benedizione per cacciare dalla chiesa i fedeli. La circostanza è stata confermata dalla Curia: «la messa era stata molto veloce e si erano ritrovate al massimo dieci persone, ma non per tutto il tempo» rende noto il portavoce del Vescovo. La Polizia locale sta facendo accertamenti, ma ad oggi non sono state elevate multe.
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