Il Coronavirus fa la prima vittima della movida notturna: il Rio Club. Il locale di Marina Dorica, chiuso dallo scorso febbraio a causa dei decreti governativi, non riaprirà dopo l’emergenza. La decisione, non certo facile, è stata presa dai gestori Nicolas Mobili e Cristiano Ferri. «Il progetto del Rio – spiega Nicolas – è stato abbandonato perchè ovviamente l’emergenza vieta l’attività delle discoteche e poi perchè ci siamo resi conto che la prospettiva futura sarà molto più dura di quanto già non lo fosse prima. Anche quando l’emergenza sarà finita non è pensabile la gestione di un locale con tutte le restrizioni che giustamente verranno imposte. Stava funzionando benissimo, poi ci si è messo il virus. Anche prima del decreto definitivo avevamo deciso di chiudere spinti da un senso di responsabilità. Abbiamo scelto di dedicarci completamente alla ristorazione: è attivo il ristorante ‘Da Cristià’ a Collemarino e entro aprile inaugureremo un nuovo locale: ‘Spaghetteria numero 9’ in corso Mazzini. Partiremo con le consegne a domicilio». Oltre a Nicolas e Cristiano, nel progetto c’è anche Silvia Ferri. Il punto interrogativo per il futuro invade anche i cinema. Lo stop forzato ha mandato in crisi un settore già delicato. «C’è ancora molta incertezza – dice Chiara Malerba del Nuovo Cinema Azzurro – su quello che ci aspetta. Per noi la stagione è praticamente finita e stiamo riflettendo su una riapertura non prima di settembre. Bisognerà vedere in che modalità, tra accessi contingentati, distanziamento sociali e ingressi diversi per chi entra ed esce dalla sala. Il blocco non ci voleva, perchè fino a marzo s’era visto un ritorno in sala positivo. I cinema stavano tornando a respirare». Chi spera nella programmazione estiva è Nicola Verolini del cinema Italia e Galleria: «Siamo completamenti fermi e non sappiamo cosa succederà in futuro. Spero almeno che l’attività possa riprendere questa estate in maniera tale da non perdere tutto. Questa situazione ha già messo in ginocchio il settore. Con il distanziamento sociale, all’Italia abbiamo ricavato 100 posti, al Galleria 50. Se ad ogni spettacolo, con la riapertura, avessi la sala piena sarei l’uomo più felice del mondo».
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