«Con grande soddisfazione ho firmato ieri il protocollo che rende operativo il Covid Hotel di Senigallia, un progetto di fondamentale rilevanza sociale che permetterà di ospitare gratuitamente circa cinquanta pazienti che, convalescenti o dichiarati asintomatici, sono stati dimessi dagli ospedali dell’Area vasta, in modo da garantire percorsi di dimissionamento protetto». Così il sindaco di Senigallia e presidente dell’Unione “Le Terre della Marca Senone” Maurizio Mangialardi sulla firma del protocollo sottoscritto insieme al presidente della Caritas di Senigallia don Giancarlo Giuliani e al direttore dell’Area vasta 2 Giovanni Guidi,per l’attivazione del Covid Hotel di Senigallia. La struttura, la prima nelle Marche, è destinata esclusivamente all’accoglienza di persone in quarantena, non autonomi per l’isolamento domiciliare e pazienti dimessi dagli ospedali clinicamente guariti, ma ancora positivi al Coronavirus. Mangialardi interviene poi anche sul ruolo svolto dall’ospedale di Senigallia nell’emergenza Covid-19 e sulle sue prospettive future: «Il progetto permetterà, insieme all’importante struttura Covid che la Regione sta ultimando a Civitanova Marche, di alleggerire la pressione sul nostro nosocomio che, come noto, nella fase più acuta dell’emergenza è stato classificato Covid positivo al fine di rispondere al fabbisogno di posti letto per malati di Coronavirus, impegnando i medici, gli infermieri e tutto il nostro personale sanitario a dare uno straordinario contributo per contrastare la grave epidemia. Oggi, di fronte a piccoli segnali di miglioramento, va sottolineato ancora una volta come il nostro ospedale abbia pienamente dimostrato di essere un polo d’avanguardia nella lotta al Covid-19, evidenziando in maniera indiscutibile la capacità di rispondere alle esigenze della popolazione, nell’emergenza come nella quotidianità».
«È una verità – continua Mangialardi – che peraltro non è mai stata messa in dubbio né dall’Amministrazione comunale né dalla Regione Marche, con buona pace di chi è sempre pronto a scommettere sul fallimento della città per speculazioni politiche o interessi di piccolo cabotaggio. Pur nelle difficoltà che, come emerso chiaramente in queste settimane, non riguardano solo la sanità senigalliese e marchigiana, la risposta data dal nostro ospedale ha permesso letteralmente di salvare vite umane. Ma non solo. Altrettanto fondamentale è stato l’impegno per salvaguardare le altre discipline riorganizzate per garantire le prestazioni previste, grazie anche alla capacità di fare rete con gli ospedali del Presidio Ospedaliero Unificato in un’ottica di reciproca collaborazione nella gestione dei pazienti Covid. Un simile patrimonio – conclude – composto non solo da strumentazioni e macchinari, che pure ci sono, non solo dalla resilienza della struttura, ovvero dalla capacità ampiamente dimostrata di adattarsi rapidamente ai necessari cambiamenti organizzativi, ma soprattutto da donne e uomini dotati di indiscutibili competenze professionali e umane, dovrà necessariamente essere protagonista del rilancio della sanità regionale, già a partire dai prossimi giorni, quando avvieremo il ripristino degli spazi e delle funzioni rimodulati durante l’emergenza».
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