«Il calcolo nazionale non risulta corretto per quanto riguarda la Regione Marche. In base alle previsioni effettuate negli studi interni si arriva per l’intera regione allo zero alternato dei casi tra il 25 e il 30 maggio, cioè un mese prima rispetto alle previsioni nazionali». A dirlo il governatore Luca Ceriscioli, che ribatte alle previsioni dell’Osservatorio nazionale sulla salute, che ha indicato Marche e Lombardia come le regioni dove lo stop dei contagi arriverà dopo rispetto alle altre, a fine giugno.
«Abbiamo tenuto in costante monitoraggio i dati – dice Ceriscioli – e questo ci consente di effettuare una stima abbastanza precisa e aderente alle dinamiche effettive della malattia nella nostra Regione. I numeri ci dicono che stiamo tendendo allo zero alternato dei positivi, già raggiunto ad Ascoli-Fermo, con velocità diverse, in relazione alle diverse intensità di contagio che si sono registrate nella nostra regione. Queste evidenze ci permetteranno di organizzare con molta precisione le riaperture, a partire dal 4 maggio, monitorando in modo particolare tutte le diverse situazioni. Ho già avuto modo di sottolineare che in nessun caso si potrà abbassare la guardia sulla sicurezza, soprattutto nei luoghi di lavoro, che dovranno garantirla nella massima misura».
La stima della Regione Marche costruita con un modello previsionale e con l’inserimento nella valutazione del modello Marche (Data, incremento Tamponi al giorno, positivi/tamponi, analisi comune per comune), basate su un corretto comportamento dei cittadini rispetto alle misure adottate, prevede che Ascoli-Piceno e Fermo abbiano già raggiunto zero/alternato. Macerata: stima di zero/alternato 10-13 maggio. Ancona: stima di zero/alternato a metà 15-20 maggio. Pesaro-Urbino: stima di zero/alternato a metà 25-30 maggio.
La Regione spiega che «lo studio regionale suddivide il territorio in tre distinte zone, in relazione all’intensità del contagio: l’area delle province di Ascoli-Piceno e Fermo, l’area Macerata-Ancona e l’area Pesaro-Urbino. L’analisi tiene conto inoltre del fatto che la numerosità dei tamponi ha subito forti variazioni: negli ultimi 5 giorni di marzo è stata effettuata una media di 605 tamponi al giorno; negli ultimi 5 giorni, tra il 16 e il 20 aprile, è stata effettuata una media di 1079 tamponi. Per questo motivo va ritenuta errata la valutazione basata solo sulla crescita dei casi positivi giorno per giorno, in quanto l’indicatore più appropriato dovrebbe essere la probabilità di trovare un positivo in rapporto ai tamponi eseguiti. Nello specifico, la probabilità di trovare un positivo sui tamponi fatti è negli ultimi 5 giorni dello 0,061 (il 6% sui tamponi eseguiti), mentre negli ultimi 5 giorni di marzo era dello 0,24 (il 24% nei tamponi eseguiti). I dati registrati quotidianamente indicano che: le province di Ascoli Piceno e Fermo sono a crescita zero/alternato da qualche giorno. La Provincia di Ascoli Piceno è a zero casi da 3 giorni e ha una crescita mobile distribuita su 3 giorni dello 0,0%, la Provincia di Fermo ha toccato gli zero casi in modo alternato e ha una media di crescita di 2 casi al giorno. Le province di Macerata e Ancona hanno una crescita strutturata dello 0,9%. Ancona ha una media mobile dello 0,75% (ultimi 5 giorni), una media di 16 casi al giorno, con una probabilità di trovare un positivo dello 0,04 (negli ultimi 30 giorni il numero dei tamponi è raddoppiato). Macerata ha una crescita di 9 casi al giorno con una media mobile dello 0,9%. La provincia di Pesaro-Urbino ha una media negli ultimi 3 giorni di 18,6 casi al giorno, una mediana di 20 casi (valutazione ultima settimana), una crescita media (ultimi 5 giorni) dello 0,9% e una media mobile dello 0,8%. Pesaro Urbino è la provincia che ha registrato l’impatto maggiore, ma è anche la provincia che nell’ultimo mese ha registrato l’incremento maggiore del numero dei tamponi.
https://www.cronacheancona.it/2020/04/20/le-stime-sullo-stop-dei-nuovi-contagi-nelle-marche-non-prima-di-fine-giugno-ultimo-posto-con-la-lombardia/234588/
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