E’ ripreso questa mattina il lavoro nello stabilimento della Fincantieri, ma «c’è un po’ di malumore – ha detto Massimiliano Anastasi, Rls di Fiom – visto che siamo dovuti rientrare nonostante una proroga della cassa integrazione fino al 3 maggio. La Fincantieri però ci ha comunicato la volontà di rientrare e noi abbiamo paura». Una paura dettata dal fatto di potersi ammalare soprattutto dopo che «siamo tutti stati chiusi in casa da circa un mese e abbiamo il terrore, riuscendo in questo momento, di portare a casa il virus. Siamo molto preoccupati. Avevamo chiesto di poter prorogare la chiusura per altre 2 settimane poiché non vediamo la necessità di riaprire un’attività, quella delle navi da crociera, che non serve a nulla dato che il nostro non è un prodotto di necessità anche se viene detto che la nostra è un’azienda strategica per l’economia del Paese. Questa mattina – ha detto – la situazione è abbastanza tranquilla visto che siamo circa 150 persone e c’è allo stesso tempo la possibilità di distanziamento sociale. Il problema però sarà nelle settimane future quando si arriverà anche a 700 o 800 persone. Ecco che si farà preoccupante la situazione riguardante il distanziamento sociale a bordo nave. Personalmente – ha concluso – non so quanto sia possibile rispettare le distanze anche perché i lavori vengono fatti in coppia così come la maggior parte delle lavorazioni sulle navi». I sindacati avevano infatti chiesto di rimandare l’apertura ma, inutilmente. Questa mattina la Fiom Cgil ha organizzato un presidio all’ingresso della Fincantieri dove ogni operaio è stato controllato con il misuratore di temperatura. «Si tratta di una decisione incosciente da parte di Fincantieri – ha detto il segretario regionale Fiom, Tiziano Beldomenico – perché se poi, da qui a qualche settimana, si verificassero ulteriori contagi dentro i cantieri, non so cosa potrà succedere dato che con i lavoratori è difficile parlarci quando hanno paura. Non capisco poi – ha aggiunto – il perché di questa forzatura sapendo che le navi da crociera sono tutte ferme in qualsiasi porto del mondo e sono vuote. Non incassano niente e soprattutto non vedo forzature da parte delle compagnie di navigazione per prendere prima, o anche nei tempi previsti, queste navi che sicuramente, sia per il 2020 che 2021, saranno purtroppo vuote perché non credo che si andrà volentieri a fare crociere in navi con 7mila persone non credo che si andrà volentieri a fare crociere in navi con 7mila persone».
(foto di Giusy Marinelli)
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